Arriva Renzi e i mercati festeggiano: giù lo spread e su il rating

Pubblicato il 17 Febbraio 2014 alle 19:20 Autore: Daniele Errera
Renzi e lo spread tra i tempi della giustizia in Germania e in Italia

L’effetto Renzi si fa sentire, eccome. A dare i primi sintomi di ripresa-fiducia è il mercato, la borsa. L’agenzia di raating Moody’s ha rialzato l’outlook italiano che passa, così, da negativo a stabile. Anche lo spread è in caduta libera: quota 191. E i buoni dello Stato non vanno così bene dal 2006, rendendo il 3,65%.

Matteo Renzi riceve l’incarico dal Colle per formare un nuovo Governo. Sembra un semplice passaggio di consegne, non essendo cambiata la composizione del Parlamento, ma il passaggio da Palazzo Vecchio a Palazzo Chigi, fino a questo momento, ha prodotto alcuni risultati estremamente positivi e fiduciosi. Il primo fra tutti è la valutazione positiva di Moody’s. Renzi avrebbe garantito all’Unione Europea una sorta di continuità con le politiche economiche del Governo Letta, così l’agenzia con sede a New York ha deciso di invertire i suoi pareri (cosa che non faceva dal 2011) sulla solidità economica: il rating sull’Italia, che era passato da Aa2 a Ba2 negli ultimi anni, ha smesso di crollare, come il Pil che registra, per la prima volta, un’inversione di tendenza (+0,1%) nell’ultimo trimestre 2013.

Lo spread è un altro indicatore della ventata di positività e di fiducia che Renzi porterebbe a Roma: il differenziale, a dieci anni, tra i Buoni del Tesoro italiano e il Bund tedeschi è sceso a 191 punti. Una valutazione simile a quella di luglio 2011, quando il governo Berlusconi IV iniziava a varare una manovra economica dopo l’altra per risolvere la delicatissima situazione dell’economia reale nostrana. Pochi mesi dopo lo spread avrebbe toccato quota 570 ed oltre. Oggi si trova quasi quattrocento punti sotto. E si pensa debba ancora calare. Poi ci sono i tassi sui mercati secondari: i livelli odierni di scambi dei titoli italiani sono gli stessi di quelli di gennaio 2006, 3,65%.

La fiducia è una delle componenti necessarie per la ripresa. Renzi sembra riuscire ad infondere un senso di speranza, ma la crescita economica potrà ricominciare solo ed esclusivamente se a queste iniziative si assoceranno politiche economiche adeguate.

 

Daniele Errera




L'autore: Daniele Errera

Nato a Roma classe 1989. Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali con la tesi "Dal Pds al Pd: evoluzione dell'organizzazione interna". Appassionato di politica, ha ricoperto vari ruoli nel Partito Democratico e nei Giovani Democratici. E' attivo nell'associazionismo territoriale.
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