Prodi ad Agorà: “Io al Colle? No, the game is over”

Pubblicato il 24 Febbraio 2014 alle 17:44 Autore: Giacomo Salvini

Tranquillo e sorridente. Romano Prodi non appare mai troppo deluso dalle vicissitudini politiche del paese che, in tempi non troppo lontani, ha guidato. Eppure gli elementi per rammaricarsi, ci sarebbero eccome. Specialmente dopo quel funesto 19 aprile in cui venne impallinato da 101 (si dice 120) franchi tiratori che sbarrarono la sua corsa al Quirinale. “Io al Colle? No, come si dice, the game is over, la gara è finita: sono tutti giovani, tutti nuovi, quindi uno deve capire quando è il proprio tempo e quando il proprio tempo è passato”. Ha risposto così il fondatore dell’Ulivo ai microfoni di Agorà intercettato questa mattina a passeggio nella sua Bologna.

Nonostante la pensione, il professore non si tira mai indietro alle domande dei cronisti. I suoi giudizi sono taglienti e spesso elargisce, senza mezzi termini, complimenti o disappunto verso i politicanti dei palazzi romani. E la sua voce rimane ancora una delle più ascoltate all’interno del Partito Democratico. “Non ho smentito di essere stato chiamato come ministro dell’Economia, ho solo detto come sono andate le cose: non sono stato chiamato” liquida rapidamente e sul governo Renzi dice: “se le cose vanno bene, durerà certamente fino al 2018, ma il problema è che le cose vadano bene perché non è che siamo messi bene, gli impegni sono tanti sia in Italia che in Europa” ma “dando credibilità ai provvedimenti, i mercati internazionali l’apprezzeranno subito”.

Cosa pensa del così alto numero di emiliani al governo? “Ce ne vorrebbero di più di emiliani, no? Un governo di venti emiliani sarebbe bellissimo” ironizza ma poi, pur non nominando mai il nome “Matteo Renzi”, arriva la stoccata: “Non c’è nessun paese al mondo in cui i talk show abbiano così tanto spazio” e di conseguenza “lo spettatore è portato ad analizzare la parte non sostanziale ma apparente della politica. Tutti dicono se sia stato più bravo l’uno o l’altro politico, analizzando la sua capacità di attore e non i contenuti”. Infine “i leader migliori che ho conosciuto sono stati quelli con una meravigliosa capacità di semplificare e di rispondere alle domande con un sì o con un no”.

 

Giacomo Salvini




L'autore: Giacomo Salvini

Studente di Scienze Politiche alla Cesare Alfieri di Firenze. 20 anni, nato a Livorno. Mi occupo di politica e tutto ciò che ci gira intorno. Collaboro con Termometro Politico dal 2013. Su Twitter @salvini_giacomo
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