Ratzinger: basta speculazioni, mie scelte legittime

Pubblicato il 26 Febbraio 2014 alle 10:46 Autore: Francesco Di Matteo
ratzinger

A un anno dalle dimissioni dal soglio pontificio, Papa Ratzinger risponde con una lettera, pubblicata in prima pagina, alle domande postegli da un giornalista de ‘La Stampa’Molte sono state le voci in questo anno riguardo le reali motivazioni dell’estremo gesto del ‘Papa emeritus’.

Si è parlato di complotti, di pressioni legati agli scandali di Vatileaks e alle vicende legate al maggiordomo che aveva violato il segreto di stato del Vaticano sulle vicende di pedofilia tra i preti. Pochi, insomma, hanno creduto in questo anno alla motivazione ufficiale, cioè quello della ‘mancanza di forze dovuto all’età avanzata’.

“La mia scelta è assolutamente legittima” si legge nella lettera. Tra i primi punti analizzati dal Papa emerito, infatti, c’è la legittimità della propria scelta di abdicare al soglio petrino. Secondo Ratzinger, infatti, “nel caso in cui ci si renda conto della perdita di forze, di mancanze psicologiche o spirituali è quasi un obbligo lasciare il posto”. Il Papa emerito difende, quindi, la sua scelta. Nella lettera racconta di aver “chiesto a Dio” se fosse in grado di continuare, arrivando poi alla scelta che ha fatto storia. L’unico presupposto, come racconta Ratzinger, per fare una scelta del genere è di prendere questa decisione in modo ‘libero’. Tuttavia, come è possibile rilevare dalle persone più vicine al papa emerito, la decisione di lasciare il pontificato era già nell’aria da molto tempo quando la decisione fu comunicata ai porporati e poi ad una gremita Piazza San Pietro lo scorso 11 febbraio.

papa ratzinger

Nella lettera papa Ratzinger spiega anche la scelta di continuare a portare avanti il nome papale Benedetto XVI. Secondo il papa tedesco la motivazione alla base di questa scelta sta tutta nella praticità e nella continuità. Infatti la lettera recapitata alla redazione de La Stampa è intestata a “Benedictus XVI, papa emeritus”, come si auto proclamò nel concistoro in cui annunciò le sue dimissioni. Questa nuova carica da lui ideata, comunque, non ha il fine di creare un papato ombra rispetto a quello di Francesco, come dimostrano le gesta e gli atti adoperati dal papa emerito. Gesto importante, come dice il giornalista de La Stampa, è la presenza al concistoro insieme ai porporati, senza richiedere un posto d’onore e il saluto al Papa in carica, togliendosi lo zucchetto dal capo, in segno di rispetto per riconoscere a Francesco di essere l’unico vero Papa della Chiesa Cattolica Romana.

Ultimo punto è la scelta di mantenere l’abito bianco, distinguendosi comunque dalle vesti di Papa Francesco. Ratzinger racconta che lui ha continuato a vestire di bianco perchè “allora non c’erano altri abiti cerimoniali a disposizione”. Nonostante il Papa emerito continui a mantenere le vesti bianche, si differenzia da Papa Francesco visto che non porta la mantellina e la fascia.

Una ricusazione totale, quindi, del Papa emerito in merito alle proprie scelte contro i complottisti che avevano fatto risalire la decisione di lasciare il soglio pontificio in seguito a pressioni esterne o legate alle vicende Vatileaks.

Con questa lettera, augurandosi di aver risposto in modo “chiaro e sufficiente”, il Papa ha voluto, quindi, porre un freno alle accuse giunte dal web e dalle teorie di complotti, giustificando anche dal punto di vista teologico e dottrinale le sue scelte.

Francesco Di Matteo




L'autore: Francesco Di Matteo

Napoletano classe '92. Laureato in Scienze Politiche e delle relazioni internazionali alla Federico II di Napoli nel 2014, è appassionato di giornalismo e in particolare di politica, di analisi politica e di Scienza Politica, in generale. Tesserato a Libera, in passato ha ricoperto la carica di Coordinatore Regionale a livello giovanile nell'Italia dei Valori (2012). Cofondatore dell'associazione Agorà - Lavoro, Partecipazione e Libertà. Attualmente collabora anche con "Il Roma" ed è co-fondatore della testata indipendente "Libero Pensiero".
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