Mario Coluna: un mito del calcio (e non solo)

Pubblicato il 1 Marzo 2014 alle 18:28 Autore: Raffaele Masto
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Si terranno nei prossimi giorni a Maputo, con tutti gli onori i funerali di Mario Coluna, grande calciatore nato nella capitale mozambicana e compagno di squadra di Eusebio nel Benfica e nel Portogallo. Nel Portogallo perché questo piccolo paese europeo, quando Coluna e Eusebio giocavano, era ancora la “Madre-Patria” delle colonie africane di Angola e Mozambico, appunto.

Mario Coluna è morto per una infezione polmonare pochi giorni dopo Eusebio. Ma questi due grandi calciatori si distinsero per il fatto che Coluna, dopo l’indipendenza del suo paese, nel 1975, volle tornare a viverci. E ci restò nonostante la guerra civile che terminò solo nel 1992.

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Non era una scelta scontata, anzi. Mario Coluna aveva certamente la possibilità di una carriera in Europa anche dopo avere lasciato il calcio, invece scelse di diventare cittadino del Mozambico, diventando poi selezionatore della nazionale di calcio e ministro dello sport.

In Mozambico era diventato un personaggio amato e rispettato. La notizia della sua morte è stata data in TV ed ha paralizzato il paese. Sono state ritrasmesse le immagini in bianco e nero delle finali di coppa dei campioni vinte dal Benfica nel 1961 e nel 1962. Vittorie che il Benfica poteva ascrivere ai suoi eroi mozambicani mentre le altre squadre europee, dopo le indipendenze africane, non potevano più contare sui giocatori delle colonie.

Coluna ed Eusebio giocarono e furono protagonisti anche qualche anno dopo, nel 1966, quando il piccolo Portogallo, impero in declino, riuscì ad ottenere uno storico terzo posto ai mondiali di calcio che si giocavano in Inghilterra.

Raffaele Masto


L'autore: Raffaele Masto

Giornalista di Radio Popolare-Popolare Network. E' stato inviato in Medio Oriente, in America Latina ma soprattutto in Africa dove ha seguito le crisi politiche e i conflitti degli ultimi 25 anni. Per Sperling e Kupfer ha scritto "In Africa", "L'Africa del Tesoro". Sempre per Sperling e Kupfer ha scritto "Io Safiya" la storia di una donna nigeriana condannata alla lapidazione per adulterio. Questo libro è stato tradotto in sedici paesi. L'ultimo suo libro è uscito per per Mondadori: "Buongiorno Africa" (2011). E' inoltre autore del blog Buongiornoafrica.it
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