Sorgenia: debiti e pressioni politiche. Le prime grane per il governo

Pubblicato il 3 Marzo 2014 alle 17:05 Autore: Daniele Errera

La crisi economica e finanziaria ha inciso in modo fatale sull’economia reale. Anche le società che producono energia elettrica con il gas (industrie termoelettriche) hanno avuto un sensibile contraccolpo. E la crescita delle rinnovabili non ha aiutato, anzi: affossate da crisi e da nuove tecnologie, le società produttrici, specialmente la Sorgenia (che fa a capo alla Cir di Carlo De Benedetti, negli ultimi tempi al centro di polemiche per la vicinanza all’attuale Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi), chiedono aiuto. E questo non sembra tardare ad arrivare.

Carlo De Benedetti

Carlo De Benedetti

E’ il capacity Payment. Una rete di salvataggio che presenta una formula peculiare: se le turbine delle centrale termoelettriche non girano a causa della mancanza della domanda, i proprietari vengono comunque remunerati. La ragione? Potrebbero comunque produrre energia qualora si presentasse la necessità. Una vera e propria tassa di 150 milioni sulla riserva di capacità produttiva. Troppo poco: ne servono 600 secondo Assoelettrica ed Energia concorrente, scrivono in un fascicolo “riservato” inviato al Ministero dello Sviluppo Economico. Di fatto la questione è nata facendo pressioni sul precedente Governo che ha, così, introdotto nella Legge di Stabilità la decisione – subordinata allo Sviluppo Economico – di fissare quanti soldi andranno ed a chi andranno.

Tra tutte è Sorgenia la società che necessita maggiormente degli aiuti: fra tre settimane non ci saranno più liquidi ed il debito arriva già quasi a 2 miliardi di euro. I presiti a metà del decennio scorso sono stati importanti ma dal 2009 in poi la situazione si è modificata radicalmente ed a tutto si è aggiunto l’elevato costo dei contratti di  acquisto del gas a lungo termine.

sorgenia

Il fatto che la proprietà di Sorgenia sia di De Benedetti infiamma la polemica politica. La vicinanza a Renzi (testimoniata da Fabrizio Barca nella confessione – rivolta al falso Vendola de La Zanzara – delle pressioni ricevute dallo stesso patron de La Repubblica) permette al leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, di rilanciare l’attacco al neo inquilino di Palazzo Chigi: “mettete Renzi al posto del burattino Pinocchio e Berlusconi e De Benedetti nei ruoli del Gatto e della Volpe”. Ed anche da altre parti arrivano gli attacchi: Francesco Forte, editorialista de Il Foglio, di Giuliano Ferrara, si domanda: “non è un caso che la nomina di Renzi sia arrivata, con un’accelerata, nel momento delle nomine? Lui, forse, quest’accelerata, non la desiderava neanche ma ora sarà tenuto a renderne il servizio”. Un altro quotidiano di destra, ‘Il Giornale’, di proprietà di Berlusconi, titola “La Repubblica attacca la Guidi per i debiti di De Benedetti”. E via scrive la situazione di Sorgenia. Una circostanza delicatissima che senza gli aiuti statali porterebbe al fallimento, a meno che non vi sia qualcuno che l’acquisti. Ed in questo momento l’unica società dal portafoglio così ricco sembra poter essere solamente l’Eni guidata da Paolo Scaroni.

 

Daniele Errera

 

L'autore: Daniele Errera

Nato a Roma classe 1989. Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali con la tesi "Dal Pds al Pd: evoluzione dell'organizzazione interna". Appassionato di politica, ha ricoperto vari ruoli nel Partito Democratico e nei Giovani Democratici. E' attivo nell'associazionismo territoriale.
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