Civati “Italicum super pasticcio”

Pubblicato il 5 Marzo 2014 alle 11:58 Autore: Redazione

Pippo Civati, com’è nel suo stile, è netto: “Italicum peggio del Porcellum perché aumenta il potere di ricatto dei piccoli partiti”.

Questo è il pensiero di Pippo Civati, deputato Pd ed in corsa, lo scorso dicembre, per la segreteria del partito. Se la legge elettorale approvata dal centro destra nel 2005 ha portato ai ricatti dei vari partitini (indimenticabile il potere di coercizione dell’Udeur durante il Governo Prodi), la nuova legge elettorale non sembra migliorare le cose.

“Dopo l’approvazione di una legge elettorale valida solo per la Camera”, afferma l’ex consigliere regionale lombardo in un’intervista a La Repubblica, “comincerà l’epoca del ricatto continuo”. E quindi “il pasticcio si risolve con un super pasticcio” in quanto “la legge elettorale Italicum aveva un vizio d’origine – ovvero – due ballottaggi in due Camere che espongono al rischio di un pasticcio totale, se le forze che arrivino al secondo turno non dovessero essere le stesse alla Camera e al Senato. Tutti avevano fatto finta di niente, e dicevano che non c’era problema. Invece il problema c’era, come appare evidente. E quale è la soluzione trovata? Facciamo mezzo Italicum. – Ancora – il pasticcio si risolve con un super pasticcio”.

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L’ex compagno di squadra di Matteo Renzi all’interno del gruppo dei ‘rottamatori’ sostiene come “non si sia mai visto un sistema politico bicamerale con due leggi diverse per ognuna delle due Camere”.A questo punto si chiede si il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, abbia formulato un’idea riguardante questa precaria situazione. Poi Civati espone la sua ricetta sulle colonne del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari: “prima fare la riforma costituzionale, visto del resto che la legislatura dovrà andare avanti fino al 2018. O forse le promesse cominciano a essere troppe”.

Conclude: “non si potrà andare a votare – sottolinea -. Fintanto che non c’è l’abolizione del Senato, non sarà possibile tornare alle urne. Quindi sarà l’epoca – ritornando al principio– del ricatto continuo – in quanto – non potendo andare alle elezioni, bisognerà votare tutto altrimenti la minaccia sarà che cade il governo.

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