Drastico calo dei consumi ma lieve aumento del Pil

Pubblicato il 11 Marzo 2014 alle 15:19 Autore: Annalisa Boccalon

L’Istat rende noti i dati sul Pil del nostro Paese ed emerge che, se  nel quarto trimestre torna positivo, esso scende dello 0,9% rispetto all’anno precedente. L’aumento dello 0,1% del quarto trimestre rappresenta un’importante segnale per l’economica italiana.  Sale quindi l’attesa per le stime sul primo trimestre del 2014, dati che potrebbero “ufficializzare” l’uscita della recessione dell’Italia.

Se si confrontano i dati italiani con quelli di altri Paesi, si scopre che il Pil è aumentato ovunque: dello 0,7% nel Regno Unito (+2,8% tendenziale), dello 0,6% negli Stati Uniti (+2,5% annuo), dello 0,4% in Germania (+1,4% rispetto allo stesso periodo del 2012) e dello 0,3% in Francia (+0,8 su base annua). Da canto suo, l’Ocse, invece, con l’«Interim Economic Assessment» di imminente pubblicazione, colloca all’ultimo posto l’Italia nella classifica dei Paesi del G7 ma rivede al rialzo le stime sul Pil della penisola.

Restano preoccupanti le condizioni dei consumi: i consumi finali delle famiglie nel 2013, dice Coldiretti, sono scesi a 797.634 milioni con un ulteriore calo del 2,6 per cento rispetto al 2012, che ha provocato un drammatico tracollo del 7 per cento dall’inizio della crisi nel 2008.  Soprattutto nel settore del commercio, del turismo e intermediazione commerciale , secondo Confesercenti, l’inizio del 2014 è stato contrassegnato da cifre negative: oltre 29.000 cessazioni per un saldo negativo finale di 17.723 unità. In totale le aperture nei tre comparti, infatti, sono state appena 11.413: il dato più basso, degli ultimi 40 anni. A soffrire è anche il commercio ambulante, che segna un calo di 529 unità, così come registra per la prima volta gravi perdite (-389 imprese) il comparto dell’e-commerce.. Nei settori tradizionalmente legati al turismo, invece, la ristorazione ha vissuto un  saldo tra aperture e chiusure 2.289 unità. Segue il comparto dei servizi bar, che nei primi due mesi dell’anno vede scomparire per sempre 2.041 esercizi.

 

Annalisa Boccalon