Cile, Isabel Allende Bussi eletta alla presidenza del Senato

Pubblicato il 27 Febbraio 2014 alle 14:30 Autore: Giacomo Morabito

Isabel Allende Bussi è figlia del Presidente cileno Salvador Allende, deposto e morto nel 1973, a seguito del colpo di stato militare che costrinse la stessa Isabel e sua madre a fuggire prima a Cuba e poi in Messico, dove è rimasta fino al 1989, anno in cui ritornò finalmente in Cile. Iscritta al Partido Socialista de Chile, nel 1994 è eletta come deputata presso il Congreso Nacional e, lo scorso 27 febbraio è stata eletta Presidente della Camera del Senato.

Si tratta di un importante incarico istituzionale che acquista un particolare significato non soltanto perché suo padre ha ricoperto la medesima carica dal 1966 al 1969, ma perché lei è la prima donna a essere eletta alla presidenza della Camera del Senato del Cile. Isabel Allende Bussi ha dichiarato di essere orgogliosa di ricoprire lo stesso incarico assunto dal padre in passato e ha aggiunto che il suo nuovo ruolo possa aiutare l’attuale condizione delle donne cilene in politica. A tal proposito, sua cugina Isabel Allende Llona ha scritto così nel proprio libro, intitolato “Mi país inventado”:

Alcuni superficiali pensano che in Cile viga il matriarcato, forse tratti in inganno dalla grande personalità delle donne, che sembrano reggere le fila della società. Quando una donna è all’inizio della carriera, il suo lavoro e la sua intelligenza non vengono presi in considerazione; Gli uomini detengono il potere economico e politico, e se lo passano l’un l’altro come in una staffetta, mentre le donne, salvo rare eccezioni, restano escluse. Il Cile è un Paese maschilista: l’aria è talmente densa di testosterone che è un miracolo se alle donne non spuntano i peli in faccia.

E Isabel Allende Bussi intende convincere le donne del proprio Paese a entrare nel mondo della politica, cosicché si possa cambiare la società cilena. Lei sarà la prima donna a guidare il Senato nella storia del Cile, e la sua elezione si lega a un’altra donna: infatti, è stata nominata grazie a un accordo della Nueva Mayoría, ovvero l’alleanza di centro-sinistra guidata da Michelle Bachelet, che ha vinto le elezioni lo scorso dicembre.