Il Pd a Napoli litiga su De Magistris in ottica elezioni europee

Pubblicato il 17 Marzo 2014 alle 12:55 Autore: Giuseppe Spadaro
sindaco di napoli

Elezioni europee e candidati in movimento. Michele Emiliano, capolista al sud per il Pd, a Napoli nei giorni scorsi ha riaperto tra i democratici la questione del “che fare” nei confronti del sindaco de Magistris. É bastata una dichiarazione a latere di un’iniziativa organizzata sabato scorso a Napoli con il Partito del Sud (lista che alle amministrative aveva sostenuto il sindaco arancione) “Se de Magistris fallisce, il Pd non può cavarsela”…a provocare la reazione e a scatenare a colpi di messaggi  dichiarazioni, il dibattito e le posizioni contrastanti.

L’eurodeputato uscente napoletano Andrea Cozzolino, protagonista all’epoca delle amministrative 2011, delle primarie vinte, ma poi annullate per contestazioni e accuse  non le manda a dire: “Caro Michele Emiliano il Pd lavora per evitare il default di Napoli, si è sempre assunto le sue responsabilità ed ha pagato il prezzo politico dei suoi errori. Ma se de Magistris fallisce, mica possiamo essere cornuti e mazziati?!?”.

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Il messaggio è colorito e chiaro: niente giochi al massacro sulla pelle di Napoli e con de Magistris niente accordi. “Il Pd tornerà ad avere responsabilità di governo e di guida a Napoli solo attraverso il mandato diretto dei cittadini”, sostiene l’eurodeputato uscente Cozzolino. Le elezioni sono quindi l’unica strada per l’esponente Pd per restituire ai democrat napoletani l’onore perduto e recuperare la faccia. Non basta, come invece twitta il sindaco di Bari, far venire “de Magistris allo scoperto” ed arrivare all’unità del centrosinistra. Per Cozzolino, “Sarebbe incomprensibile agli occhi dei cittadini visto lo stato in cui versa oggi Napoli, una città su cui pende un serio rischio dissesto. E poi chiariamoci: per me il bene Napoli viene prima del Pd. E per questo dobbiamo tutti buttare il cuore oltre l’ostacolo”.

cozzolino andrea

Bene, allora, “incontriamoci”, gli chiede Emiliano. E Cozzolino, “lo facciamo sì, pubblicamente, per discutere del del destino e del futuro di Napoli”. Il Pd napoletano, prima folgorato, poi deluso, ora diviso sulla strategia da tenere nei confronti di de Magistris, chiede e auspica questa riflessione. Dove si farà e quando? “Dove? Vedremo.Quando? La prossima settimana.Ci stiamo organizzando con le agende”, dice Cozzolino. Ci sarà anche de Magistris…chissà.

Nel frattempo, de Magistris continua a perdere pezzi. In Consiglio Comunale ormai ad ogni atto, delibera o prevvedimento da approvare, la maggioranza è sempre appesa ad un voto, all’astensione di un dissidente o di un franco tiratore. La rivoluzione arancione è ampiamente archiviata. Questo lo sa il Pd, lo sa Cozzolino, lo sa anche de Magistris. Quello che si respira oggi a Napoli non è tanto aria di unità intorno a de Magistris, ma aria di elezioni anticipate.

Giuseppe Spadaro

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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