Venezuela, le minacce di Maduro non intimoriscono i manifestanti

Pubblicato il 18 Marzo 2014 alle 14:30 Autore: Giacomo Morabito
maduro

Durante la scorsa settimana, il Presidente del Venezuela Nicolás Maduro aveva denunciato l’esistenza di un piano realizzato dagli Stati Uniti volto a ucciderlo, e aveva minacciato gli studenti e agli altri manifestanti di abbandonare le piazze. Il governo venezuelano ha annunciato la “liberazione e pacificazione” di Plaza Francia (nota come “Plaza Altamira”) a Caracas, dove si è concentrata la protesta antichavista durante le ultime settimane. Centinaia di agenti della Guardia Nacional de Venezuela sono stati, quindi, incaricati di rimuovere le “guarimbas” e presidiare la zona, così come l’intero quartiere di Chacao, diviso dalle autorità in cinque quadranti di sicurezza per garantire la sicurezza dei cittadini e la libera circolazione.

In seguito, sono state organizzate delle proteste pacifiche contro il governo. “Dovranno portare 60 milioni di soldati per farci abbandonare le strade del Venezuela!”, così ha dichiarato Juan Requesens, uno dei leader del movimento studentesco impegnato nelle proteste in corso. Lui e altri leader delle manifestazioni hanno dichiarato che le dimostrazioni proseguiranno finché il governo non soddisferà le loro richieste, fra le quali il rilascio delle persone arrestate durante le proteste, come Leopoldo López, ovvero uno dei leader più radicali della coalizione di opposizione Mesa de la Unidad Democrática (MUD).

Finora sono stati migliaia i venezuelani a scendere in strada per contestare contro il proprio governo, ormai stanchi dell’alto livello dell’inflazione, della criminalità in aumento e della mancanza di beni fondamentali, come la farina e l’olio da cucina. Le manifestazioni, nel frattempo, hanno avuto un forte impatto anche a livello internazionale: infatti, la compagnia aerea Air Canada ha deciso di sospendere i voli diretti e in partenza dal Venezuela. A tal proposito, nella scorsa settimana il Presidente venezuelano aveva dichiarato che alle compagnie aeree che avessero annullato i voli sarebbe stata impedita la ripresa delle attività in Venezuela durante la sua presidenza.