Ue, Alfano: “Non chiediamo permessi, Bruxelles dovrà trattare”

Pubblicato il 22 Marzo 2014 alle 16:52 Autore: Emanuele Vena
rimpasto alfano

“Non andremo in Europa a prendere ordini”. E’ questa la convinzione di Angelino Alfano, espressa in un’intervista concessa al quotidiano “Il Messaggero”.

In riferimento all’atteggiamento dell’Europa nei confronti del nuovo esecutivo Renzi, Alfano sottolinea: “non mi risulta alcuno scherno, ne’ da parte di Barroso ne’ di Van Rompuy”, mettendo a tacere gli scettici. Il leader di NCD aggiunge: “ci sarebbe poco da ridere, la vera sfida è l’euroscetticismo, con Strasburgo che rischia di trovarsi il Parlamento più anti-europeo della storia”.

Riguardo alla sfida lanciata da Renzi, Alfano difende dunque la credibilità dell’Italia (“un grande Paese che va in Europa con la schiena dritta”), rilanciando il ruolo di NCD all’interno dell’esecutivo: “il nostro ruolo è di salvaguardare l’interesse nazionale, anche e soprattutto a Bruxelles“.

Riguardo all’eventualità che tale azione possa entrare in contrasto con gli accordi comunitari già stipulati – come per esempio il fiscal compact ed il tetto del 3% del rapporto deficit/pil – Alfano rassicura: “il nostro obiettivo è di fare le riforme e gli interventi necessari senza che nessuno ce li detti, gestendo i margini finanziari a seconda delle nostre priorità”, condividendo quindi l’idea di Renzi di gestire autonomamente il margine tra il 2.6% e il 3% per interventi urgenti. Il responsabile del Viminale interviene anche sulla questione dei fondi europei (“sarebbe utile non computarli nel tetto del 3%, per avere a disposizione maggior spesa per investimenti”)

nuovo centrodestra alfano

In merito alla road map interna, Alfano difende il triplo obiettivo (riforme costituzionali, legge elettorale, riduzione tasse) e con esso il ruolo di NCD: “non saremo portatori d’acqua, siamo fondamentali per la nascita e l’orientamento politico dell’attuale esecutivo”. Riguardo al timing delle riforme, il ministro dell’Interno condivide l’idea di dare priorità alla riforma del Senato rispetto all’Italicum.

Alfano interviene anche sul taglio degli stipendi dei manager pubblico (“non siamo contro stipendi in linea col mercato, ma l’Italia deve avere equilibrio, soprattutto in un momento di difficoltà come quello attuale”) e su Forza Italia, tralasciando le vicende interne (“la successione a Berlusconi? non sono fatti nostri, noi pensiamo a lavorare ad un centrodestra futuro unito e vincente contro la sinistra”) ma difendendo l’idea di un accordo per le amministrative (“i nostri elettori condividono il sostegno a Renzi, ma sanno benissimo che le nostre radici restano di centrodestra”). Riguardo alle polemiche degli ultimi giorni che coinvolgono Renzi su affitti e residenze, Alfano liquida la questione: “ha i riflettori addosso, ma avendo la coscienza tranquilla gli consiglio di guardare avanti senza troppa preoccupazione».

Emanuele Vena

L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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