Padoan: “Serve crescita, ma senza rischi per i conti”

Pubblicato il 22 Marzo 2014 alle 19:28 Autore: Gabriele Maestri
Padoan: “Serve crescita, ma senza rischi per i conti”

Al Forum di Confcommercio che si sta svolgendo a Cernobbio arriva anche l’intervento di Piercarlo Padoan, ministro dell’Economia. Secondo il responsabile del Tesoro non ci sono alternative: “dobbiamo crescere, recuperare competitività e rilanciare l’occupazione, ed il tutto senza compromettere i conti pubblici”. Le misure da attuare hanno un orizzonte temporale di medio periodo (“altrimenti non avrebbero senso”, sostiene Padoan).

Per il ministro il quadro congiunturale “resta fragile e perciò ancora esposto a rischi”, con il 30% degli italiani a rischio disagio sociale (circa 5 punti in più rispetto al 2008). Tuttavia il responsabile delle Finanze tranquillizza: “non sarò solo ‘Signor No’, come spesso vengono considerati i responsabili dell’Economia”, pur ribadendo la necessità di stabilizzare e consolidare i conti pubblici, in quanto “condizione indispensabile per permettere lo sviluppo futuro del Paese”.

premier renzi e ministro economia padoan

Un “rigore addolcito”, dunque, quello di Padoan. Che conferma le intenzioni del governo di affrontare il problema del patto di stabilità interno, le cui distorsioni “vanno affrontate, anche se sappiamo che ci saranno dei costi aggiunti”.

Riguardo alle riforme istituzionali, Padoan le considera “parte essenziale del programma di riforme strutturali”, in quanto “cambiare le istituzioni avrà un impatto anche sull’economia e sulle società” rappresentando “una fonte di risparmio e di efficienza”.

Il ministro stempera i toni anche riguardo alla spending review: “non è un’operazione punitiva verso qualcuno, ma un’operazione generale di aggressione alle inefficienze”. Un’azione che esclude tagli lineari e che, per Padoan, è essenziale per “cercare di ridurre il carico fiscale”. L’obiettivo è quindi di “tagli permanenti di spesa”, nell’ottica di un’efficienza “che può portare ad una crescita del Pil”. In quest’ottica si inserisce anche il nuovo piano di privatizzazioni, annunciato da Padoan come “in via di definizione”.

Gabriele Maestri

L'autore: Gabriele Maestri

Gabriele Maestri (1983), laureato in Giurisprudenza, è giornalista pubblicista e collabora con varie testate occupandosi di cronaca, politica e musica. Dottore di ricerca in Teoria dello Stato e Istituzioni politiche comparate presso l’Università di Roma La Sapienza e di nuovo dottorando in Scienze politiche - Studi di genere all'Università di Roma Tre (dove è stato assegnista di ricerca in Diritto pubblico comparato). E' inoltre collaboratore della cattedra di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Parma, dove si occupa di diritto della radiotelevisione, educazione alla cittadinanza, bioetica e diritto dei partiti, con particolare riguardo ai loro emblemi. Ha scritto i libri "I simboli della discordia. Normativa e decisioni sui contrassegni dei partiti" (Giuffrè, 2012), "Per un pugno di simboli. Storie e mattane di una democrazia andata a male" (prefazione di Filippo Ceccarelli, Aracne, 2014) e, con Alberto Bertoli, "Come un uomo" (Infinito edizioni, 2015). Cura il sito www.isimbolidelladiscordia.it; collabora con TP dal 2013.
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