Bufera su Moretti: Barca si schiera col manager di Fs. Lupi: “libero di andare”

Pubblicato il 22 Marzo 2014 alle 19:58 Autore: Guglielmo Sano
mappa il pd

Fa ancora discutere la posizione di Mauro Moretti, amministratore delegato di FS, sulla questione del tetto agli stipendi dei manager pubblici.

A margine di un convegno a Bologna a chi gli chiedeva un commento sul piano di Carlo Cottarelli per ridurre la spesa pubblica ha risposto: «Lo Stato può fare quello che desidera: sconterà che una buona parte di manager vada via, lo deve mettere in conto»,

Per sua stessa ammissione, Moretti, guadagna 850mila euro annui – “il mio omologo tedesco ne prende tre volte e mezzo tanti” –  giusta retribuzione, almeno questa è la sua opinione, per chi è alla guida di un’azienda che fattura 10 miliardi di dollari all’anno: “sia negli Stati Uniti che in Germania, sia in Francia che in Italia il presidente della Repubblica prende molto meno dei manager delle imprese” poiché una cosa “è stare sul mercato, un’altra cosa è fare una scelta politica”.

Matteo Renzi, quando gli hanno riferito le parole del manager delle Ferrovie dello Stato, non si è scomposto e ha confermato i tagli previsti per gli stipendi d’oro: “quando Moretti vedrà la ratio sarà d’accordo con me”.

moretti

Nei confronti di Moretti è arrivata una difesa che in molti non si aspettavano: Fabrizio Barca, nella “sinistra” Pd insieme a Pippo Civati, dopo aver preso le parti del manager di FS durante “Otto e mezzo” su La7 si è lanciato nel confronto con i suoi followers nell’arena di Twitter dove, tre l’altro, si era scatenata una bufera di ironia e rabbia nei confronti dello stesso Moretti.

Per l’esponente vicino ai “dissidenti” Pd gli “stipendi dei dirigenti pubblici” sono già stati “tagliati da Monti rispetto a follie passate” e “Moretti è AD impresa sul mercato”. Al follower che gli fa notare come l’amministratore delegato delle ferrovie dello Stato sia di fatto un dipendente pubblico, visto che il socio unico è il ministero dell’Economia e delle Finanze, risponde: “La proprietà pubblica o privata NON cambia natura impresa. Che sta sul mercato, deve quadrare conti con prezzi”.

Tanto per essere chiaro ha poi aggiunto, rispondendo a chi gli chiedeva se 850mila euro all’anno non fossero molti (troppi), “Tanti rispetto a che? A ciò che paga mercato: no. A mio/suo canone: sì“: “capiamoci bene. Chi monta canizza è perchè vuole privatizzare FFSS. Così poi l’AD prenderà 2 milioni. Chiaro?”.

La ricetta di Barca sarebbe, invece, “comprimere nel privato i ventagli salariali”.

ministro lupi

A Moretti – “i manager bravi andranno all’estero perché pagati meglio” – risponde anche il ministro delle Infrastrutture, l’alfaniano Maurizio Lupi, che non è stato tenero con l’amministratore delegato: “Moretti è un manager efficiente, ma se il padrone, in questo caso lo Stato, decide che bisogna dare un segnale nella direzione dei cittadini, siamo in un mercato libero e se Moretti vuole andare alle ferrovie tedesche può farlo”.

Anche il leader della Cisl Raffaele Bonanni è intervenuto sulla questione: “Moretti è molto bravo e facilmente si irrita. Deve avere più pazienza di questi tempi, perché la gente soffre e lui deve capire che i segni sono importanti”.

Per la Camusso “un tetto agli stipendi ci vuole”. Netto anche il giudizio di Sel: “I manager italiani guadagnano 957 euro l’ora e i loro omologhi tedeschi la metà, mentre gli stipendi medi degli italiani sono tra i più bassi di Europa. E’ da qui che dobbiamo partire”.

 Guglielmo Sano

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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