Sostenitori Morsi Egitto: condannati a morte 529 Fratelli Musulmani

Pubblicato il 24 Marzo 2014 alle 14:39 Autore: Guglielmo Sano
egitto fratelli musulmani

In Egitto sono stati condannati a morte 529 appartenenti ai Fratelli Musulmani e sostenitori dell’ex presidente Mohammed Morsi, destituito con colpo di stato appoggiato dall’esercito all’inizio del Luglio scorso, dopo il “golpe” ne furono arrestati 16mila.

A dare la notizia è stata la tv pubblica nazionale “NileTv”: in tre giorni la Corte d’Assise di Minya, 250 km a sud de Il Cairo, ha decretato le condanne a morte per gli imputati, ora il Gran Muftì di Al Azhar la più alta autorità sunnita dell’Egitto, dovrà decidere se approvare la richiesta del Tribunale o respingerla.

morsi

I 529 pro-Morsi sono accusati dell’omicidio di un poliziotto e del tentato omicidio di altri due durante le manifestazioni che hanno sconvolto l’Egitto nello scorso Agosto, ad aggravarne la situazione, secondo i giudici, l’appartenenza a un’“organizzazione terroristica”.

Tra i 1200 “Fratelli Musulmani”, sotto processo per i disordini avvenuti nell’Alto Egitto – soprattutto a Minya, Sohag e Assiut – il 14 Agosto 2013, ne sono stati prosciolti solo 17, la maggior parte è stata giudicata in contumacia (153 militari islamisti sono già agli arresti, 376 restano tuttora latitanti).

egitto proteste

Agli avvocati degli imputati non è stato permesso di presentare nessun tipo di difesa, si sono tenute due sole sedute prima della sentenza: in molti sostengono che una condanna potrebbe essere annullata da un processo di appello.

Nei prossimi giorni compariranno davanti ai giudici gli altri 700 appartenenti alla confraternita anche loro accusati di aver attaccato un commissariato di polizia, sottraendo armi e provocando danni alla proprietà dello Stato, e aver provocato sanguinosi disordini.

fratelli musulmani

Secondo Amnesty International, dall’esplosione di violenza di Agosto, in Egitto ci sono stati 1400 morti.

Lo stesso Morsi è ancora sotto processo per 3 diversi capi d’imputazione, tra cui quello di aver incitato all’uccisione di manifestanti quando ancora era presidente.

Un processo di massa come questo testimonia la determinazione del governo egiziano nel voler spazzare via il principale partito islamista del paese: tra i condannati a morte anche il leader della fratellanza Mohammed Badie.

Guglielmo Sano

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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