Alfano “No intese elettorali senza progetto politico”

Pubblicato il 28 Marzo 2014 alle 15:52 Autore: Gabriele Maestri
Ncd vuole cambiare nome, Alfano simbolo del Nuovo centrodestra

Con l’Udc “non siamo interessati a semplici liste in comune, ma a favorire una grande aggregazione moderata. Il nostro obiettivo è un progetto molto più ambizioso”. Alle Europee “il nostro simbolo sarà in campo. Non ci interessa un banale tandem”. Quanto a Forza Italia, “noi siamo al governo e abbassiamo le tasse, loro all’opposizione. E le elezioni europee non prevedono coalizioni. Il tema dunque non è all’ordine del giorno”. Lo afferma Angelino Alfano, leader del Nuovo centrodestra e ministro dell’Interno, in un’intervista al Mattino in cui commenta le rivelazioni sul progetto di un attentato mafioso ai suoi danni. “Sono cose che un uomo pubblico,che ha scelto di fare della battaglia anti-mafia una missione di vita, deve mettere nel conto. Non ho paura”, dice Alfano. “Stando alle dichiarazioni del pentito, Matteo Messina Denaro era presente alla riunione nella quale fu deciso di ammazzarmi. Questo non aggiunge nulla alla caccia al latitante su cui stiamo già facendo di tutto per raggiungere l’obiettivo. Di recente sono stati colpiti suoi fiancheggiatori e anche familiari, credo che non siamo lontani”. Tornando alla politica, sulla legge elettorale “il problema è Berlusconi”, che “ha chiesto a Renzi di non inserire le preferenze nella legge”, dichiara Alfano. “Speriamo che Forza Italia si ravveda e si renda conto che i cittadini chiedono di scegliere il proprio parlamentare”. Quanto al voto di scambio, “i meccanismi clientelari vanno contrastati con ogni mezzo ma le norme devono essere applicabili, non possono prestare il fianco a dubbi interpretativi e giuridici”.

L'autore: Gabriele Maestri

Gabriele Maestri (1983), laureato in Giurisprudenza, è giornalista pubblicista e collabora con varie testate occupandosi di cronaca, politica e musica. Dottore di ricerca in Teoria dello Stato e Istituzioni politiche comparate presso l’Università di Roma La Sapienza e di nuovo dottorando in Scienze politiche - Studi di genere all'Università di Roma Tre (dove è stato assegnista di ricerca in Diritto pubblico comparato). E' inoltre collaboratore della cattedra di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Parma, dove si occupa di diritto della radiotelevisione, educazione alla cittadinanza, bioetica e diritto dei partiti, con particolare riguardo ai loro emblemi. Ha scritto i libri "I simboli della discordia. Normativa e decisioni sui contrassegni dei partiti" (Giuffrè, 2012), "Per un pugno di simboli. Storie e mattane di una democrazia andata a male" (prefazione di Filippo Ceccarelli, Aracne, 2014) e, con Alberto Bertoli, "Come un uomo" (Infinito edizioni, 2015). Cura il sito www.isimbolidelladiscordia.it; collabora con TP dal 2013.
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