Lavoro, Poletti:”Ci saranno più controlli su Co.Co.Pro e partite Iva”

Pubblicato il 1 Aprile 2014 alle 14:26 Autore: Emanuele Vena
ministro lavoro giuliano poletti

Più controlli su co.co.pro e partite Iva: si intensifica l’azione di contrasto alla precarietà ed al ricorso improprio ad alcune tipologie contrattuali. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha infatti deciso di “rafforzare, nell’ambito delle iniziative di contrasto al lavoro irregolare, i controlli sull’utilizzo distorto delle tipologie contrattuali flessibili, per identificare quei casi nei quali il ricorso a specifiche tipologie contrattuali, in particolare i contratti di collaborazione a progetto e le partite Iva, maschera rapporti di lavoro subordinato”. È stato inoltre costituito un gruppo di lavoro per valutare l’eventuale esigenza di semplificazioni e revisioni normative, prevedendo l’attivazione di un confronto in merito con tutte le parti interessate.

La decisione del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali si inserisce nell’ambito delle iniziative di contrasto al lavoro irregolare. È stato inoltre costituito, riferisce ancora lo steso ministero, “un gruppo di lavoro per valutare l’eventuale esigenza di semplificazioni e revisioni normative, prevedendo l’attivazione di un confronto in merito con tutte le parti interessate”. “Il ricorso a contratti di collaborazione a progetto o a partite Iva – sottolinea Poletti – è legittimo quando sia giustificato da ragioni oggettive legate alle esigenze produttive ed organizzative delle aziende che vi ricorrono; non lo è quando viene fatto per mascherare un rapporto di lavoro subordinato e per evitare possibili contenziosi, sfuggendo agli obblighi previdenziali ed assistenziali verso il lavoratore che viene così a trovarsi in condizioni di precarietà, con scarse tutele e pressochè inesistenti prospettive di stabilizzazione”.

poletti

Una prassi tanto più ingiustificata adesso – aggiunge il ministro – considerando che le modifiche apportate alla regolamentazione del contratto a termine rendono molto più agevole il ricorso a questa tipologia che mentre ‘mette al riparò l’imprenditore dal rischio di contenziosi garantisce al lavoratore le stesse tutele del contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. La stessa filosofia ha ispirato le modifiche al contratto di apprendistato per renderlo effettivamente lo strumento principale per l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro”.

La decisione del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali punta ad incrementare i risultati positivi già conseguiti nel 2013 con la “riqualificazione” di 19.000 posizioni lavorative attivate con contratti di collaborazione a progetto e partite Iva, delle quali 15.495 nel settore dei servizi, 1.629 in quello industriale, 1.099 nell’edilizia e 165 in agricoltura.

L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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