M5S, Grillo “Renzi? Invenzione giornalistica, noi vinceremo le europee”

Pubblicato il 5 Aprile 2014 alle 11:37 Autore: Massimo Borrelli

Intervista di Beppe Grillo al Fatto Quotidiano: “Noi vinceremo le elezioni europee. Saremo il primo partito. E quelli del Pd lo sanno bene”.

Il leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo liquida, fra l’altro, la riforma del Senato voluta dal governo: “Non puoi dire che risparmierai un miliardo dal Senato visto che costa 150 milioni l’anno. Sarebbe più sensato renderlo un organo di controllo e tagliare i parlamentari. L’ascesa di Renzi è un’invenzione giornalistica”.

Il leader M5S ammette che “abbiamo commesso molti errori» e che «quel 25,5 per cento raccolto alle Politiche ci è esploso tra le mani. Sarebbe stupido dire che non è vero. Abbiamo avuto problemi, abbiamo sbagliato, ci sono stati troppi eccessi. Ma abbiamo raggiunto un livello di maturità che ci permette di essere il primo partito”.

beppe grillo m5s

Grillo ne ha per Renzi, l’Europa, De Benedetti, le banche, la Consulta («Non è un organo super partes, è un organo politico»). E anche per il Presidente della Repubblica, incontrato due volte: “Finito anche lui. Quando lo abbiamo incontrato – ricorda – è rimasto sempre in silenzio. E alla fine ci ha offerto qualcosa da bere. Hai l’impressione di uscire da chissà dove, ti accorgi che hai parlato solo tu. Il suo percorso è stato quello di violare la Costituzione e crearsi un presidenzialismo che non era previsto dai padri costituenti”.

Sul piano personale, Grillo si professa “cattolico” e “credente” e replica così alla domanda su chi ci sia dietro di lui: “Mia moglie”.

L'autore: Massimo Borrelli

Nato a Salerno, laureato in Giurisprudenza, ho frequentato il Master in Diritto delle Telecomunicazioni a Madrid. Da sempre appassionato di Politica e Web, sono riuscito a conciliare queste due passioni dedicando il mio tempo libero al Termometro Politico, testata online indipendente e senza bandiere. Seguilo su Twitter @borrellimassimo e su G+ Massimo Borrelli
Tutti gli articoli di Massimo Borrelli →