Chiti “Il Pd non può essere un partito plebiscitario”

Pubblicato il 9 Aprile 2014 alle 10:59 Autore: Giuseppe Spadaro

Parla Vannino Chiti: “Non cerco visibilità e non ho fondato correnti. Anzi, sono l’unico chitiano d’Italia. Ma il Pd non può essere un partito plebiscitario”.

Lo afferma a Repubblica, Vannino Chiti autore di un testo di riforma del Senato su cui si coagula un fronte che va dal Movimento 5 Stelle a Forza Italia, passando per un fetta della minoranza del Partito Democratico. “Io non sono antirenziano – precisa Chiti. Nel 2009, quando Matteo era presidente della Provincia, mi propose di candidarmi sindaco di Firenze con il suo sostegno. Rifiutai perchè ritenevo giusto un ricambio generazionale. E si candidò lui”.

“Voglio solo – spiega Chiti – una buona legge. Renzi dice che il mio testo non passerebbe? Stando alle dichiarazioni senza il ddl e il diktat del governo la nostra proposta potrebbe avere il sì non solo della maggioranza, ma anche di Forza Italia e M5s. Non mi sembrerebbe un esito politico disprezzabile”.

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Alla domanda su che fine faccia la disciplina di partito dal momento che il Pd ha dato via libera al testo del governo, Chiti replica: “Qui si modifica la Costituzione. C’è un dovere di responsabilità, autonomia e coerenza con la propria coscienza oppure no? Altrimenti non saremmo il partito democratico, nè un partito personale: saremmo un partito plebiscitario e autoritario. Altro che sinistra europea. Ma non è neppure pensabile che sia così”.

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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