Bernardino Luini, una storia tutta lombarda dal Cinquecento ai giorni nostri

Pubblicato il 17 Aprile 2014 alle 21:42 Autore: Clara Amodeo

È pienamente lombarda la mostra “Bernardino Luini e i suoi figli”, dal 10 aprile al 13 luglio nel piano nobile e nella Sala delle cariatidi di Palazzo Reale a Milano.

Lombardi gli autori, Bernardino Luini e i suoi figli per l’appunto: proprio a loro, a partire dal pieno del Cinquecento artistico, si deve infatti il plauso di avere rappresentato una sorta di identità figurativa lombarda oggi rintracciabile nelle circa 200 opere esposte e provenienti da varie raccolte milanesi (Pinacoteche di Brera e Ambrosiana, Museo Poldi Pezzoli, Castello Sforzesco), europee e addirittura americane, in un percorso espositivo che consta di 12 sezioni cronologiche  che raccontano l’intero percorso dell’artista.

Lombardi i luoghi in cui Bernardino Luini ha lavorato, ripercorsi dalla mostra attraverso degli schermi  in una sorta di viaggio virtuale tra San Giorgio al palazzo e San Maurizio al Monastero Maggiore a Milano, l’abbazia di Chiaravalle, il santuario di Saronno e di San Magno a Legnano, la Certosa di Pavia e Santa Maria degli Angeli a Lugano.

Luini

Lombardi, ancora, i curatori e i loro aiutanti: si tratta di Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa, rispettivamente professore e ricercatore nell’ambito della Storia dell’Arte Moderna dell’Università degli Studi di Milano, che si sono avvalsi dell’aiuto di molti dei studenti, triennalisti, magistralisti e dottorandi, ai quali va il plauso, condiviso da Maria Daniela Candia, Prorettore Vicario dell’Università degli Studi di Milano, di essere stati “autori dei testi del volume di itinerari sulle 30 località lombarde, piemontesi e ticinesi che ospitano opere di Bernadino Luini e dei suoi figli”.

Lombardi, infine, i siti (elenco completo su http://www.mostraluini.it/) che, in occasione della mostra, apriranno straordinariamente al pubblico o che prolungheranno i loro orari di apertura: qui, ancora una volta, un gruppo di giovani dottorandi e studiosi del dipartimento di Beni Cuturali e Ambientali dal 5 all’11 maggio faranno da guida gratuita ai visitatori, mentre gli studenti di Storia dell’arte approfondiranno sia il percorso espositivo che le vicende storico-artistiche di Luini e dei figli nel corso di incontri pubblici presso i Consigli delle nove Zone cittadine.

Clara Amodeo