Il governo: “Greta e Vanessa non sono nella mani dell’Is”

Pubblicato il 22 Agosto 2014 alle 15:36 Autore: Daniele Errera

C’è grande angoscia per le sorti di Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, le due volontarie rapite in Siria alla fine di luglio. Il sottosegretario agli Esteri, Mario Giro, ha negato che si trovino in mano all’Is: “Non ci risulta”, ha dichiarato, ribadendo l’invito “mantenere il massimo riserbo” sulla vicenda. Il sottosegretario ha così smentito il quotidiano britannico Guardian, che nei giorni scorsi ha parlato di due italiane finite nelle mani degli jihadisti dello Stato islamico senza citarne il nome.

Intanto cresce l’angoscia dei genitori delle due giovani. “Il fatto che non siano in mano all’Is per noi non è una smentita, perché mai avevamo avuto conferme ufficiali che lo fossero: dalla Farnesina l’unica cosa che continuano a ripeterci è che dobbiamo avere tanta pazienza”, le parole Salvatore Marzullo, padre di Vanessa. “Finora quelle che girano sono solo notizie di stampa – ha aggiunto – di ufficiale e sicuro a noi non è stato comunicato nulla”.

NAPOLITANO SCRIVE A OBAMA – Un gesto ignobile, vile, codardo, quello dell’uccisione del reporter statunitense, James Foley, da parte dei fondamentalisti dell’Isis. A rimarcarlo è il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in una lettera spedita al Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. “Ho appreso con vero orrore la notizia del barbaro assassinio del giornalista freelance James Foley”, scrive Napolitano. L’inquilino del Colle parla a nome degli italiani: “desidero esprimere, anche a nome del popolo italiano, la più ferma condanna nei confronti di un atto agghiacciante ed esecrabile, che richiama un tenebroso e lontano passato calpestando il supremo valore della vita umana oltreché violando l’essenziale diritto ad un’informazione libera ed indipendente”.

Napolitano, poi, evidenzia nuovamente la stima e l’amicizia che intercorre trai due popoli: “esprimo, con sincera partecipazione e profondo cordoglio, commossa solidarietà all’amico popolo americano ed ai familiari del giornalista, così crudelmente colpiti nei loro affetti più cari”.

James Foley era un giornalista e fotografo freelance, nato quarant’anni fa nel New Hampshire. Quasi due anni fa, nel novembre 2012, si erano perse le sue tracce in quanto rapito nelle terre siriane da un gruppo terrorista, oggi conosciuto come Is.

L'autore: Daniele Errera

Nato a Roma classe 1989. Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali con la tesi "Dal Pds al Pd: evoluzione dell'organizzazione interna". Appassionato di politica, ha ricoperto vari ruoli nel Partito Democratico e nei Giovani Democratici. E' attivo nell'associazionismo territoriale.
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