Ucraina tra indipendenza e guerra

Pubblicato il 24 Agosto 2014 alle 10:49 Autore: Antonio Scafati

A Kiev la parata militare. A Donetsk i bombardamenti. Oggi l’Ucraina festeggia l’indipendenza, ricordando il 24 agosto del 1991 quando le strade di Kiev e di Mosca si divisero mentre l’Unione Sovietica si sfaldava.

Nella capitale dell’Ucraina sfilano soldati e mezzi militari. A Odessa, sul Mar Nero, non lontano dalla contesa penisola di Crimea, va in scena una parata navale. Era dal 2009 che l’Ucraina non portava in strade le sue forze armate. L’ex presidente Yanukovych aveva deciso di abolire la tradizionale parata militare. Poroshenko l’ha reintrodotta attirandosi addosso numerose critiche: la guerra va avanti da mesi, infatti, le vittime sono oltre 2.000 e centinaia di migliaia di persone hanno abbandonato le loro case.

Secondo i critici le parate militari sono solo uno spreco di denaro in un momento in cui le casse statali sono messe a dura prova a causa del conflitto nell’est del paese. I sostenitori credono invece che sia importante tenere alto il morale dell’esercito.

ucraina

Photo by U.S. Army Europe ImagesCC BY 2.0

Nell’est del paese gli scontri proseguono. Le forze armate di Kiev tengono in scacco le truppe dei ribelli a Donetsk e a Lugansk, le due principali città dell’Ucraina orientale. L’esercito regolare ha ormai circondato la porzione di territorio occupata dai filorussi.

Ieri il presidente Poroshenko ha detto alla cancelliera tedesca Angela Merkel che si potrà lavorare per la pace solo a due condizioni: rispettare l’integrità territoriale ucraina e respingere i “mercenari stranieri” (l’allusione alla Russia è chiara) che combattono nell’est del paese. Di pace si discuterà la prossima settimana ma gli spiragli per un cessate il fuoco sono molto stretti. Poroshenko ha pure annunciato un ingente piano di finanziamento per l’esercito: “Fra il 2015 e il 2017 stanzieremo più di 40 miliardi di  grivnie (oltre 2,2 miliardi di euro) per il riarmo”.

La CNN ha raccontato che i ribelli tendono a mantenere a distanza i giornalisti e i fotoreporter quando si tratta di celebrare i funerali dei soldati filorussi, nel tentativo di non mostrare le perdite militari. Avere accesso a cerimonie del genere è difficilissimo. È la guerra della propaganda. E così a Donetsk, roccaforte dei ribelli e teatro degli scontri più violenti di questi giorni, i separatisti hanno organizzato per oggi la loro contro-parata, nella quale sono stati mostrati decine e decine di soldati di Kiev prigionieri dei ribelli.

Immagine in evidenza: photo by U.S. Army Europe ImagesCC BY 2.0

L'autore: Antonio Scafati

Antonio Scafati è nato a Roma nel 1984. Dopo la gavetta presso alcune testate locali è approdato alla redazione Tg di RomaUno tv, la più importante emittente televisiva privata del Lazio, dove è rimasto per due anni e mezzo. Si è occupato per anni di paesi scandinavi: ha firmato articoli su diverse testate tra cui Area, L’Occidentale, Lettera43. È autore di “Rugby per non frequentanti”, guida multimediale edita da Il Menocchio. Ha coordinato la redazione Esteri di TermometroPolitico fino al dicembre 2014. Follow @antonio_scafati
Tutti gli articoli di Antonio Scafati →