Regionali Emilia Romagna, Bonaccini Richetti si contendono le primarie

Pubblicato il 28 Agosto 2014 alle 10:46 Autore: Giuseppe Spadaro

Primarie regionali Emilia Romagna: sfida aperta Bonaccini Richetti. Il primo è segretario regionale del Pd in Emilia Romagna, il secondo un deputato e renziano della prima ora. Renzi conosce bene entrambi e guarderà alla primarie emiliane con molta attenzione. Si arriva alle primarie del 28 settembre partendo dalle dimissioni del governatore Vasco Errani.

Lo scontro Bonaccini Richetti sarà possibile dopo l’accordo saltato che avrebbe dovuto portare alla candidatura del sindaco di Imola Daniele Manca. Saltato l’accordo i due uomini forti del Pd in Emilia Romagna dell’era Renzi hanno deciso di accettare la sfida e correre alle primarie.

Il segretario regionale Stefano Bonaccini è sostenuto anche dall’area Cuperlo del partito. Mentre Richetti conta su una rete di sostenitori cresciuta di paripasso con la centralità di Renzi e dei suoi temi nel partito ma soprattutto nell’area esterna al partito.

Stefano Bonaccini, all’inaugurazione della Festa dell’Unità, ha spiegato così la sua decisione di correre alle primarie: “Visto che non si è riusciti a comporre il quadro su un nome più condiviso possibile ho deciso, viste anche le tante sollecitazioni da tutti i territori e anche trasversali, di candidarmi alle primarie”. Mentre Matteo Richetti ha affidato, previo avviso via sms al premier, il suo messaggio ai social network e ha voluto utilizzare il primarie: “Abbiamo deciso…”.

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Bonaccini Richetti non saranno soli nella corsa alle primarie. Completano il quadro dei candidati: Patrizio Bianchi, ex rettore e assessore nella giunta Errani, la presidente dell’assemblea Palma Costi e l’ex sindaco di Forlì Roberto Balzani.

BONACCINI “IO UNISCO DI PIU'” – “Non mi sento meno renziano di Richetti, né di chiunque altro. Ma credo anche che non dovremmo dividerci sul cognome di un altro. Io semplicemente unisco più di lui” Stefano Bonaccini, candidato alle primarie del centrosinistra in Emilia-Romagna che, assicura, “non saranno una guerra fratricida” ma “il confronto tra due persone che si stimano”. “Con Matteo avevamo immaginato uno scenario diverso, ma un candidato è unitario se non ci sono altre candidature. Invece ci sono state, e non siamo riusciti a trovare una sintesi”, dice Bonaccini. “Non siamo affatto in ritardo. Le candidature saranno presentate entro l’11 di settembre, e il 28 ci saranno le primarie, in tempo per il voto di metà novembre. La rincorsa degli ultimi giorni è dovuta più ai media che ad altro”.

RICHETTI “LE PRIMARIE NON SONO UN DRAMMA” – “Non c’è balcanizzazione. Da un lato ci si lamenta se tutto viene deciso senza un confronto dall’esito non precostituito, dall’altro in presenza di una competizione si parla di caos. Le primarie non sono mai un dramma”. Sul possibile sostegno di Renzi Richetti ha affermato: “Mica ha bisogno di schierarsi. Non credo abbia la necessità di prendere parte alle primarie dell’Emilia Romagna”.

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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