Immigrazione, sindaco Lampedusa Nicolini “Abolire soccorsi in mare? Follia”

Pubblicato il 29 Agosto 2014 alle 09:51 Autore: Giuseppe Spadaro
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L’immigrazione resta un tema caldo nel dibattito pubblico italiano: interviene sull’argomento il sindaco di Lampedusa Giusy Nicolini. Per il sindaco di Lampedusa abolire i soccorsi in mare “è una follia. Con Mare Nostrum ci sono stati 2.000 morti nel Mediterraneo, non si è riusciti a fermare i naufragi ma sono state salvate più di 100.000 vite e quasi tutte in acque internazionali. Si rischia un ritorno al passato. E bisogna anche dire che non è possibile che l’adesione a Frontex sia su base volontaria: il mare è di tutti e non solo quando c’è da tirarne fuori petrolio o pescato. E dico di più: se una nave spagnola soccorre un barcone è giusto che si porti i profughi in Spagna, non è che ce li deve lasciare per forza in Italia”.

 

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Intervistata da Repubblica il sindaco di frontiera afferma “Frontex plus non potrà mai prendere il posto di Mare Nostrum visto che hanno obiettivi del tutto diversi. La prima – osserva Nicolini – è un’operazione di controllo delle frontiere, la seconda è di soccorso in mare. E visto che non ci troviamo di fronte ad un’invasione (perché chi arriva non è armato, sono donne, bambini), ma di fronte a una grande emergenza umanitaria, è chiaro che Frontex plus dovrà cambiare il suo obiettivo”. “Non bisogna far salire questa gente sui barconi”, sottolinea Nicolini. “Offriamo asilo con le nostre ambasciate sull’altra sponda del Canale di Sicilia e se in Libia non è possibile perché c’è la guerra facciamolo in Sudan. Tutti passano da lì. Facciamo campi profughi gestiti dall’Onu e decidiamo noi come e quando farli venire”.

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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