Sondaggio Ipr per Tg3: gli italiani si aspettavano di più da Renzi, ma uno su due continua a fidarsi di lui

Pubblicato il 9 Settembre 2014 alle 20:37 Autore: Piotr Zygulski
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Sondaggio Ipr per Tg3: gli italiani si aspettavano di più da Renzi, ma uno su due continua a fidarsi di lui

Il Tg3 ha presentato i dati del sondaggio politico effettuato dall’istituto Ipr marketing realizzato l’8 settembre 2014 su un campione statistico di mille soggetti, il 92% dei quali rispondenti. Dopo la pausa estiva, Ipr è perciò tornato a seguire i sentimenti dell’opinione pubblica e ad analizzare la fiducia degli italiani nei principali esponenti politici e di governo.

Il primo dato è relativo alla fiducia, sia nei confronti del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, sia nei confronti dell’esecutivo da lui guidato, stimate rispettivamente al 50% e al 40%. Rispetto alla rilevazione precedente, effettuata a metà luglio, il consenso in Matteo Renzi è in ulteriore calo di 5 punti: il 15 luglio era infatti al 55% e a giugno al 57%. In tutto questo periodo invece resta stabile al 40% la fiducia nel governo.

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Se la fiducia in Renzi è al 50%, gli altri politici sono molto meno apprezzati: si fida di Berlusconi il 20% degli intervistati (stabile), di Alfano il 19% (in lieve calo di un punto), di Salvini il 17% e di Grillo il 15%, entrambi invariati rispetto a luglio. Seguono Meloni al 12% (-1) e Vendola al 9%, che in poco meno di due mesi scende di 3 punti e perde quasi metà del consenso che aveva a giugno.

sondaggio fiducia politici ipr 8set14Venendo al quesito sul giudizio complessivo nei primi sei mesi di Governo Renzi, per la maggioranza degli italiani, il 54% per la precisione, l’esecutivo sta mantenendo solo in parte le promesse fatte. Il 38% invece ritiene che non sia fedele agli impegni assunti, mentre è un esiguo 6% a pensare che Matteo Renzi stia mantenendo tutte le promesse. Il 2% non si esprime.

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L’efficacia delle politiche adottate può emergere sondando la percezione di segnali di concreto miglioramento nel benessere degli italiani. Stando alla rilevazione Ipr, solo il 17% ha notato miglioramenti, mentre tre italiani su quattro (75%) non hanno riscontrato alcun effetto positivo dall’operato del governo Renzi. Su questo quesito non si è espresso l’8% degli intervistati.

sondaggio renzi percezione ipr 8set14La delusione – e il fatto che gli italiani si aspettavano di più da Renzi  – emerge anche dalle risposte a un’altra domanda. Infatti, nonostante la fiducia sia piuttosto alta, solo il 23% sostiene che Renzi stia facendo il possibile per l’economia. Non nasconde una certa insoddisfazione un italiano su due (50%), che si sarebbe atteso di più, mentre la fetta di coloro che ritengono che il premier stia sbagliando tutto è ampia il 20%. Senza opinione il 7%.

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In merito alla riforma più urgente da adottare, tuttavia, le idee sembrano essere piuttosto chiare: il 62% considera prioritaria quella del lavoro/economia e il 20% quella fiscale; scuola e giustizia per il 6% e legge elettorale per il 3% degli intervistati. Indicano altre riforme l’1% mentre il 2% è senza opinione.

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Da questi dati potrebbe delinearsi un quadro di insieme dell’opinione pubblica italiana ad oggi: i convinti “renziani” e gli “anti-renziani” numericamente si equivalgono e costituirebbero, ciascuno, un italiano su 5. Gli altri tre, invece, pur non avendo riscontrato particolari benefici, restano cauti, ma divisi anch’essi a metà tra chi è propenso a mantenere una certa fiducia nel presidente del consiglio e chi invece non intende più accordargliela.

In sintesi, gli italiani si aspettavano di più da Renzi, ma metà di essi continua a fidarsi di lui.

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L'autore: Piotr Zygulski

Piotr Zygulski (Genova, 1993) è giornalista pubblicista. È autore di monografie sui pensatori post-marxisti Costanzo Preve e Gianfranco La Grassa, oltre a pubblicazioni in ambito teologico. Nel 2016 si è laureato in Economia e Commercio presso l'Università di Genova, proseguendo gli studi magistrali in Filosofia all'Università di Perugia e all'Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), discutendo una tesi su una lettura trinitaria dell'attualismo di Giovanni Gentile. Attualmente è dottorando all'Istituto Universitario Sophia in Escatologia, con uno sguardo sulla teologia islamica sciita, in collaborazione con il Risalat Institute di Qom, in Iran. Dal 2016 dirige la rivista di dibattito ecclesiale Nipoti di Maritain. Interessato da sempre alla politica e ai suoi rapporti con l’economia e con la filosofia, fa parte di Termometro Politico dal 2014, specializzandosi in sistemi elettorali, modellizzazione dello spazio politico e analisi sondaggi.
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