Dell’Utri arrestato stanotte a Beirut in albergo Ministro Orlando firma estradizione

Pubblicato il 12 Aprile 2014 alle 11:32 Autore: Daniele Errera

In un’intervista a La Stampa, Alberto Dell’Utri, fratello del più famoso Marcello, storico collaboratore di Silvio Berlusconi, difende il gemello che, da ieri, è al centro di ricerche da parte della giustizia per esser arrestato.

Su Marcello Dell’Utri pesa non solo un ordine di custodia cautelare, ma anche un mandato di cattura europeo. Ne prende le parti il fratello Alberto: “latitante? No, mio fratello non è un latitante. È un evaso. Perché negli ultimi 20 anni è stato come in carcere, dietro le sbarre di accuse assurde come quelle di connivenza mafiosa. Accuse lontane anni luce dalla sua mentalità”, giura. Per lui, Marcello non ha niente a che fare con la mafia: “è un perseguitato. Non ci sono prove. Ci sono solo racconti di pentiti che hanno sentito altri pentiti di contatti tra mio fratello e ambienti mafiosi. Non esiste alcuna prova provata di contatti reali tra mio fratello e la mafia”.

Grazia Longo, editorialista de La Stampa si chiede, allora, come mai si trovi all’estero. Una fuga? “Non è scappato – risponde Alberto – è andato in Libano per affari, per il commercio dei cedri. Poi ha avuto problemi di salute e quindi è stato costretto a rimanere fuori per curarsi”. Ma neanche il fratello sa, precisamente, dove si trovi l’ex deputato: Beirut l’ultima meta in cui si sono sentiti. “Poi ha avuto problemi di salute e quindi è stato costretto a rimanere fuori per curarsi”. L’unico, grande, dubbio è su quel ‘fuori’: si ipotizza addirittura la Guinea Bissau, ancora il Libano ed altro ancora. Alberto Dell’Utri dice di non sapere.

Dell'Utri e Berlusconi

Poi l’intervista torna sui rapporti con Berlusconi e sui collegamenti con la mafia: “c’è ancora tanto affetto trai due”, dice. “Condividono lo stesso destino giudiziario perché sono stati entrambi castigati perché venti anni fa si sono permessi di toccare i fili del potere. Si sono permessi di prendere il posto di chi governava allora, di fare quello che non era riuscito a nessuno prima di loro due. E non gli è stato perdonato. E poi mio fratello ha fatto tante cose interessanti con Berlusconi, lo ha aiutato a crescere anche dal punto di vista finanziario, ha creato delle aziende”. Quindi sulla mafia: “non è vero, ma pensi un po’: tutti i milioni di italiani che hanno portato su Forza Italia sono mica mafiosi? Non è nella mentalità di mio fratello fare affari illegali. Chi lo conosce lo sa, al massimo è stato imprudente a portare ad Arcore Vittorio Mangano che poi risultò legato alla mafia”. E se le indagini hanno poi svelato altre verità, è solo perché “mio fratello e Berlusconi davano fastidio”.

Alfano “Dell’Utri fermato a Beirut” – Il ministro dell’Interno Angelino Alfano nel corso dell’assemblea Ndc a Roma ha annunciato l’arresto a Beirut di Marcello dell’Utri. In questo momento Dell’Utri si trova presso gli uffici della polizia di Beirut, in Liban. “È naturale e conseguente” così il ministro dell’Interno Angelino Alfano risponde al cronista dell’ANSA che gli chiede se l’Italia chiederà l’estradizione dal Libano di Marcello Dell’Utri dopo la sua cattura.

Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, si apprende da fonti del ministero, sta rientrando a Roma da Torino per firmare la richiesta di estradizione per Marcello Dell’Utri, arrestato a Beirut.

Conferme dell’arresto – Marcello Dell’Utri è stato arrestato stanotte in un lussuoso albergo di Beirut. Lo riferiscono all’ANSA fonti della polizia locale. L’ex senatore si trova ora negli uffici della polizia libanese nella capitale.

 

Daniele Errera

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L'autore: Daniele Errera

Nato a Roma classe 1989. Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali con la tesi "Dal Pds al Pd: evoluzione dell'organizzazione interna". Appassionato di politica, ha ricoperto vari ruoli nel Partito Democratico e nei Giovani Democratici. E' attivo nell'associazionismo territoriale.
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