Renzi non intende arrendersi: “Noi non molliamo”

Pubblicato il 13 Settembre 2014 alle 12:15 Autore: Giuseppe Spadaro

Intensa giornata in Puglia per il premier Renzi. Almeno tre le visite programmate. Stamattina è stato sul Gargano, a Peschici, zona recentemente colpita dall’alluvione. Renzi ha incontrato le popolazioni e i sindaci dei centri colpiti dall’alluvione nei giorni scorsi, assicurando loro il pieno sostegno del Governo. Il presidente del consiglio ha voluto sottolineare l’agibilità della zona, ricordando che il “Gargano non è chiuso per lutto, è aperto ai turisti ed è nelle condizioni di essere quel capolavoro di bellezza che è”. “Sentite la vicinanza dello Stato. Voi fate politica con la ‘P’ maiuscola” ha detto il premier agli amministratori presenti all’incontro nella sala comunale del municipio di Peschici, uno dei 14 centri del Gargano colpiti dall’alluvione della scorsa settimana. Il capo del governo ha ringraziato gli amministratori, il prefetto di Foggia e tutti i soccorritori. Poi ha rivolto un “pensiero commosso” alle famiglie delle due vittime: il 24enne Antonio Facenna e il 70enne Vincenzo Blenx.

Renzi in Puglia per la cerimonia inaugurale della Fiera del Levante che si terrà nel pomeriggio a Bari, sarà anche a Taranto. “Noi dobbiamo valorizzare quello che c’è di bello in Italia e smetterci di piangerci addosso, voi non vi siete mai pianti addosso”.

 renzi

ILVA, DONNE TARANTO A RENZI: “FERMARE FONTI INQUINANTI” –  “Noi, mamme e donne di Taranto, siamo in attesa ancora di scuse da parte di chi ha operato, nei vari livelli istituzionali, le scelte scellerate che hanno poi determinato il disastro ambientale che ha colpito tutta la popolazione di Taranto e dei Comuni limitrofi (parliamo di oltre 300.000 italiani). Le scuse non sono mai pervenute. I decreti Salva-Ilva, sì, in un numero imprecisato oramai”. Inizia così una lettera aperta del movimento ‘Donne unite per Taranto’ rivolta al presidente del consiglio Matteo Renzi, che oggi incontrerà a Taranto una rappresentanza dei lavoratori dell’Ilva. “Altro si vuole aggiungere – viene sottolineato nella missiva – per aggravare ancor di più la già disastrata situazione ambientale. Ultima scellerata idea è ‘Tempa Rossa’, un progetto che aumenterebbe l’inquinamento e i rischi di un ulteriore disastro. Come se già non bastasse l’insopportabile puzza di idrogeno solforato che sempre più spesso avvolge la Città intera”. Davvero, proseguono le ‘Donne unite per Taranto, “pensate che siamo così stupide? Risuona tuttora nelle nostre orecchie le tristemente celebri affermazioni di certa imprenditoria, secondo la quale un morto in più, cosa può essere mai? Questo è quello che pensa troppa parte delle classi dirigenti di questa Nazione”. Alla luce di tutto questo “come Donne e Mamme tarantine – concludono – chiediamo a lei, Presidente del Consiglio, e a tutte le Istituzioni che dovrebbero salvaguardare la salute degli abitanti di questa provincia, di fermare nel più breve tempo possibile tutte le fonti inquinanti insistenti sul territorio di Taranto e quelle in via di progettazione e attuazione”.

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
Tutti gli articoli di Giuseppe Spadaro →