Consulta, Fi blinda Bruno via sms

Pubblicato il 15 Settembre 2014 alle 10:17 Autore: Gabriele Maestri

Nel pomeriggio nuova votazione, in campo Violante-Bruno ma si tratta ancora. In primo piano sempre il nodo delle nomine per Csm e Consulta. Nel pomeriggio si dovrebbe riunire il Parlamento in seduta comune per scegliere le ultime caselle mancanti (5 membri laici dell’organo di autogoverno della magistratura e due giudici costituzionali). Nonostante i ripetuti appelli del Colle e dei presidenti di Camera e Senato a chiudere in tempi rapidi, la partita sembra ancora aperta. In campo per la Corte costituzionale in quota Forza Italia resta Donato Bruno, mentre il Pd ufficialmente conferma la candidatura di Luciano Violante, ma nel segreto dell’Aula non si escludono sorprese dell’ultima ora.

consulta camera discussione quote rosa

APPELLO PRESIDENTE SENATO GRASSO – Così il presidente del Senato Pietro Grasso: “Se entro domani (lunedì 15 settembre, ndr) non si trova una soluzione il problema diventerà ancora più grave. Non si può tenere bloccato così un Parlamento”.

CONSULTA, PANIZ “AMICI PARLAMENTARI FANNO MIO NOME” – “Io in corsa per la Corte costituzionale?” “È vero, ci sono stati tanti amici parlamentari che in queste settimane mi hanno parlato della Consulta ma, per carità, non ho avuto alcun contatto con i vertici. Io sono sempre a disposizione del partito però non voglio stimolare alcuna auto candidatura”. Così l’avvocato ed ex deputato di Forza Italia Maurizio Paniz, intervistato dal Corriere della Sera, riflette sulle voci su una sua candidatura alla Consulta. E alla domanda se, a suo avviso, Forza Italia saprà esprimere un nome unitario per la Corte risponde: “Forza Italia ha sempre saputo trovare la sintesi nei passaggi difficili. Ho sempre avuto fiducia piena nel presidente Berlusconi e nel partito”. Si sofferma poi sul candidato Pd alla Corte Costituzionale: “ho avuto modo di incontrare molte volte il presidente Violante. È sempre stato corretto lo apprezzo per il modo in cui sa interloquire con chiunque si trovi di fronte. Ho stima per lui ma anche per la senatrice Finocchiaro”. Infine, Paniz torna su quando in aula difese Berlusconi e al giornalista che gli chiede se si sia pentito di aver usato l’argomento ‘Ruby nipote di Mubarak’ dice: “sono felicissimo di aver insistito su quel tema. La sentenza di appello di Milano mi ha dato ragione”. “Vorrei essere però ricordato – continua Paniz – più per la legge sull’affido condiviso” “e per quella che ha introdotto il casco obbligatorio per i minori sugli sci”.

SMS AI PARLAMENTARI DI FORZA ITALIA COI NOMI DA VOTARE – Da quanto si apprende i parlamentari di Forza Italia avrebbero ricevuto il seguente sms con l’indicazione dei nomi da votare: “Oggi alle votazioni importante sostegno nostri candidati. Corte Cost: Bruno; Csm: Casellati e Vitali”.

L'autore: Gabriele Maestri

Gabriele Maestri (1983), laureato in Giurisprudenza, è giornalista pubblicista e collabora con varie testate occupandosi di cronaca, politica e musica. Dottore di ricerca in Teoria dello Stato e Istituzioni politiche comparate presso l’Università di Roma La Sapienza e di nuovo dottorando in Scienze politiche - Studi di genere all'Università di Roma Tre (dove è stato assegnista di ricerca in Diritto pubblico comparato). E' inoltre collaboratore della cattedra di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Parma, dove si occupa di diritto della radiotelevisione, educazione alla cittadinanza, bioetica e diritto dei partiti, con particolare riguardo ai loro emblemi. Ha scritto i libri "I simboli della discordia. Normativa e decisioni sui contrassegni dei partiti" (Giuffrè, 2012), "Per un pugno di simboli. Storie e mattane di una democrazia andata a male" (prefazione di Filippo Ceccarelli, Aracne, 2014) e, con Alberto Bertoli, "Come un uomo" (Infinito edizioni, 2015). Cura il sito www.isimbolidelladiscordia.it; collabora con TP dal 2013.
Tutti gli articoli di Gabriele Maestri →