Taglio ferie ai magistrati, per il Governo non si tratta di una retromarcia

Pubblicato il 15 Settembre 2014 alle 11:58 Autore: Redazione
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Taglio delle ferie ai magistrati, per il governo la diversa modulazione dei tagli non è una retromarcia. Si starebbe arrivando ad un compromesso in grado di accontentare tutte le parti in conflitto, nella travagliatissima questione del taglio alle ferie dei magistrati. Infatti all’annuncio della riduzione da 45 a 30 giorni delle ferie previste per i magistrati, apparsa sul sito di Palazzo Chigi ‘passo dopo passo’ alcuni giorni fa, erano seguite le proteste dell’ANM e dei giudici via web, a cui Renzi aveva opposto un’assoluta intransigenza, con dichiarazioni anche molto sprezzanti come il famoso moto “Brr… che paura” espresso ai microfoni di ‘Porta a Porta’ in riferimento alle proteste dei giudici.

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Tuttavia dopo l’intervento del ministro Orlando che in seguito all’incontro di giovedì scorso con l’ANM aveva provveduto a distendere i toni parlando di una “diversa modulazione dei tagli”, erano piovute le accuse di voler far retromarcia sulla riforma sia da parte dell’opposizione che di esponenti dell’NCD come Cicchitto che aveva manifestato la propria delusione dichiarando: “Orlando deludente: al primo accenno di avvisi di garanzia sta facendo marcia indietro sulle ferie dei magistrati”.

Per questo le parole del viceministro NCD Costa, che ieri ha voluto incontrare Orlando proprio per capire se il governo intendesse fare marcia indietro sull’argomento, sono forse riuscite a troncare i malumori e a concretizzare l’avvio della riforma: “Non c’è e non ci sarà alcuna retromarcia. Si tratta di una norma, inserita in un provvedimento organico, finalizzata a rendere più rapida la risposta di giustizia e non c’è alcuna ragione per tornare indietro”. In ogni caso, pur nell’esclusione di un passo indietro, vi sarà sicuramente in sede di conversione del decreto un emendamento per la modifica dei meccanismi del taglio feriale. Il sottosegretario Ferri, politico con un passato da ex magistrato, propone in primo luogo di addivenire ad una soluzione per garantire innanzitutto l’effettività del riposo dei magistrati “Cerchiamo di superare le polemiche e di trovare soluzioni efficaci; la mia personale proposta è quella di prevedere nel periodo feriale (secondo il decreto: dal 6 al 31 agosto, ndr) la sospensione dei termini per il deposito delle motivazioni, per consentire così che le ferie godute dai magistrati siano effettive. Possono essere inoltre garantiti rimedi compensativi in caso di turni domenicali e notturni”. L’effettività delle ferie è stato preso in considerazione anche dall’organizzazione unitaria dell’avvocatura, che pur promuovendo il decreto del governo segnala: “Pur apprezzando l’intervento sulla riduzione delle ferie per i magistrati, sarebbe opportuno prevedere che la sospensione feriale dei termini processuali non sia inferiore a 31 giorni (1-31 agosto), con ciò realizzando una equivalenza rispetto alla durata delle predette ferie”. In attesa di conoscere il parere dell’ANM sulla rimodulazione, il sottosegretario Ferri, sulla questione ferie e magistrati infrange un tabù: “Si potrebbe prevedere un aumento delle ferie in ragione del merito, come per altre categorie. L’importante per il governo è fare le riforme e dare ai cittadini una giustizia nuova e moderna”.

Riccardo Bravin

L'autore: Redazione

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