Pizzarotti (M5S) avverte Grillo: “Serve un’opposizione diversa”

Pubblicato il 16 Settembre 2014 alle 13:53 Autore: Emanuele Vena
federico pizzarotti scissione m5s

“Caro Beppe, ora serve un’opposizione diversa”. A parlare è il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, intervistato dal quotidiano ‘Europa’. Da Pizzarotti qualche critica ma anche proposte rivolte al leader del Movimento Cinque Stelle, Beppe Grillo.

VECCHIE RUGGINI – Pizzarotti parla degli attriti avuti in passato con i leader del Movimento, quando sembrava ormai imminente l’espulsione del sindaco ducale. Il primo cittadino parmense minimizza: “Io con Grillo e Casaleggio non ho mai avuto problemi, semmai sono loro che ne hanno avuti con me. Ora, dopo le Europee, spero che abbiano capito e che la smettano di dare retta ai tanti cattivi consiglieri di cui si circondano”. E questi ultimi chi sarebbero? I parlamentari grillini? “Certo, che ne sono anche tra di loro, sono dappertutto».

OPPOSIZIONE DIVERSA – Pizzarotti traccia la nuova strada per il Movimento: “Essere diversi vuol dire fare un’opposizione diversa. Non possiamo continuare a fare le stesse cose che facevano gli altri, ad adottare le stesse tattiche che ha sempre utilizzato la politica che siamo nati per criticare. Lo ripeto: adesso dobbiamo fare un’opposizione diversa”. Da qui il giudizio sulla campagna di Grillo per le Europee, ritenuta negativa: “bisognava cambiare chiave. Da una critica verso quello che non fanno gli altri bisognava passare alla proposta, al dire quello che intendiamo fare noi. Questo tra l’altro è un difetto tutto italiano di puntare il dito contro chi fa peggio di me invece di proporre un’alternativa credibile. Ma a balle sono tutti forti”.

federico pizzarotti

CAMPAGNA ELETTORALE – Per Pizzarotti bisogna cambiare il modo di intendere la campagna elettorale, spendendosi più per far risaltare i pregi dei candidati M5S e meno nella lotta ai difetti degli altri. A partire dalle Regionali in Emilia Romagna: “Non dobbiamo cedere alla tentazione di impostare una campagna elettorale per dire che Bonaccini, messo che sia lui il candidato, è peggio di noi. Viceversa dobbiamo spiegare che noi siamo più bravi e perché. E poi dobbiamo imparare a confrontarci: se ognuno va soltanto alle sue feste non ha senso”. Cosa va offerto all’elettorato? Pizzarotti ha le idee chiare: “Offriamo esattamente quello che dice Renzi, ma facendolo davvero. In tanti casi il presidente del consiglio dice una cosa, ne fa un’altra e ne annuncia una terza. Noi diciamo le cose quando le facciamo, non prima. In questo momento il messaggio di Renzi è fortissimo. Rispetto a quella che c’era prima la sua leadership nel Pd ha rappresentato un cambio di passo in termini di dinamismo. Ma bisogna guardare sotto la scorza. Ha successo ma con un numero di votanti che continua a calare”.

LEGGE ELETTORALE – Pizzarotti parla anche della mediazione portata avanti da Luigi Di Maio sulla legge elettorale: “A me l’idea di mediare piace a prescindere. Ma per portare avanti un discorso bisogna essere in due. Quando abbiamo chiesto al Pd di aprire una trattativa per il ripristino delle preferenze ci è stato detto di no”.

L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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