Fmi prevede calo Pil Italia nell’anno dello 0,1%

Pubblicato il 19 Settembre 2014 alle 11:04 Autore: Andrea Turco
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Anche quest’anno il Pil italiano calerà dello 0,1%. Ad affermarlo è il Fmi che mette l’accento sulla disoccupazione arrivata al 12,6%: “Serve un’azione radicale” dicono gli economisti di Washington. Ma soprattutto secondo il Fondo monetario internazionale serve una manovra da 7-8 miliardi: “Un ulteriore aggiustamento rispetto ai piani delle autorità (fino allo 0,5% del Pil a seconda della forza della ripresa) aiuterebbe a raggiungere un piccolo surplus strutturale nel 2015”. Le previsioni del Fmi arrivano pochi giorni quelle, sempre al ribasso,  da parte dell’Ocse.

“Sono tre anni che abbiamo un numero negativo, quest’anno può darsi che avremo un numero negativo ma sarà minore rispetto agli altri anni” aveva detto Padoan ricordando che nel 2012 il Pil è stato negativo per il 2,4% e nel 2013 ha perso l’1,9%. L’Ocse, il primo degli enti che ha rivisto in negativo il cammino dell’Italia ha annunciato una contrazione dello 0,4%, seguito poi da Confindustria.

Secondo il Fondo monetario le riforme nell’agenda del governo sono valide, a cominciare dal Jobs Act, ma la situazione è delicata, perché il debito è sostenibile, ma esposto ai rischi della congiuntura internazionale. In questo senso la spendig review è uno “strumento importante”, ma le analisi suggeriscono che “ulteriori risparmi saranno difficili senza affrontare la questione pensioni che rappresentano il 30% della spesa totale. L’Italia spende sette volte di più per un anziano cheper un non anziano”. Per il Fmi ci sono anche spazi per migliorare anche la spesa sanitaria.

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FMI, MONTANINO “NON SERVE MANOVRA, OBIETTIVO È LA CRESCITA” – L’indicazione di una nuova manovra per l’Italia? “Quando ho parlato con Kenneth Kang, capo missione in Italia”, “mi ha risposto che se l’economia migliora, si può fare qualcosa in più; se le condizioni non migliorano, no. Ma lo stesso Kang ha detto che la ripresa non c’è” “e quindi questa indicazione non c’è più”. Il direttore esecutivo per l’Italia dell’Fmi, Andrea Montanino, in un colloquio con la Stampa, esclude così che sia ancora valida la raccomandazione a procedere con una manovra per ridurre il debito. Sottolinea come il Fmi, nel suo rapporto, inviti a concentrarsi su politiche espansive. Quanto al rapporto sull’Italia, “se fosse una pagella ci leggerei tre segni più e tre meno”. Giudizi positivi per la finanza pubblica sui flussi, le condizioni di finanziamento del debito pubblico, “l’apprezzamento per l’agenda delle riforme, anche per quelle già fatte”. Segni negativi, invece, per le condizioni di finanziamento delle imprese, bassa inflazione e l’implementazione delle riforme: “c’è una necessità di andare avanti”. “Il rapporto si concentra soprattutto sue due aspetti: giustizia civile e mercato del lavoro. Sul lavoro”, “loro insistono sul contratto unico a tutele crescenti. Il tema della giustizia, poi, è molto rilevante: rispetto al passato, l’attenzione dedicata dal rapporto è notevolmente maggiore”. La velocità dei processi, sottolinea Montanino, è “il focus principale”.

L'autore: Andrea Turco

Classe 1986, dopo alcune esperienze presso le redazioni di Radio Italia, Libero Quotidiano e OmniMilano approda a Termometro Politico.. Dal gennaio 2014 collabora con il portale d'informazione Smartweek. Su Twitter è @andreaturcomi
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