Jobs Act, spunta la misura per i disoccupati: fino a 1.000 euro al mese di sussidio

Pubblicato il 21 Settembre 2014 alle 18:05 Autore: Alessandro Genovesi
premier renzi e ministro lavoro poletti

Il Jobs Act non si ferma. E il premier Renzi, entrato in rotta di collisione con i sindacati e la sinistra del PD, ha pronta un’ “arma segreta”.  Che punta a rivoluzionare in maniera sostanziale l’attuale sistema di tutele, fondato in gran parte sulla Cassa integrazione in deroga.

Si tratta del sussidio di disoccupazione, che assorbirà anche la cig e che verrà finanziata nella legge di stabilità con una posta aggiuntiva di circa due miliardi di euro dal 2015. Il fine è quello di garantire un assegno non solo ai dipendenti che restano senza impiego, ma anche a quelli che non hanno alcuna tutela, co.co.pro e lavoratori a tempo determinato: una platea di circa 1 milione e 400mila persone. Resterebbero escluse solo le partite Iva.

La corresponsione di tale assegno sarà ovviamente soggetta a requisiti piuttosto stringenti: ne avrà diritto chi sarà pronto ad accettare una nuova offerta di lavoro congruo o un piano di formazione lavorativa gestito da un’agenzia nazionale che si articolerà su base territoriale nei vari centri per l’impiego.

articolo 18 e statuto dei lavoratori, camusso e bonanni

Altra misura è il famoso “contratto a tutele crescenti”, che dovrebbe riguardare tutti i neo assunti e sarebbe lo strumento per abolire l’articolo 18, che infatti non si applicherebbe per  le nuove assunzioni (non solo per i giovani ma anche per i passaggi da un’azienda all’altra). I decreti delegati stabiliranno i dettagli ed è probabile che il reintegro nel posto di lavoro in caso di licenziamento giudicato illegittimo sarà sostituito da un indennizzo economico legato all’anzianità aziendale (ad eccezione del licenziamento discriminatorio per il quale resterebbe il reintegro nel posto di lavoro).

All’interno del decreto figura infine una semplificazione delle procedure burocratiche: si punta a creare le condizioni perché si possano svolgere “esclusivamente in via telematica” tutti gli adempimenti di carattere amministrativo connessi con la costituzione, la gestione e la cessazione del rapporto di lavoro.

L'autore: Alessandro Genovesi

Classe 1987, laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Udine, è da sempre appassionato di politica e di giornalismo. Oltre ad essere redattore di Termometro Politico, collabora con il quotidiano Il Gazzettino Su twitter è @AlexGen87
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