L’indiscrezione di Dagospia: elezioni anticipate a febbraio. Renzi e Berlusconi le vogliono

Pubblicato il 22 Settembre 2014 alle 14:38 Autore: Daniele Errera
Consultazioni, Napolitano e Renzi al lavoro

Elezioni anticipate fra soli 5 mesi? Possibile per il sito dagospia.com . Sono i contraenti del patto del Nazareno, Silvio Berlusconi e Matteo Renzi, a desiderarlo. Ma di fronte a loro si costituirà un vero e proprio muro: Giorgio Napolitano, ovvero colui che deve sancire una nuova tornata elettorale.

A Renzi balla la poltrona. Anzitutto all’interno del Partito Democratico stesso, organizzazione di cui è leader. Dalla parte sinistra del Pd, infatti, arrivano le bordate più forti verso l’ex sindaco di Firenze. Sono D’Alema, Bersani e Fassina. A fare eco a queste stoccate vi è il sindacato, la Cgil. Camusso è ormai sul piede di guerra contro il segretario dem. E non è finita. Anche il Movimento 5 Stelle sta alzando i toni per mezzo di Grillo e Di Battista e nelle prossime settimane è in programma la manifestazione nazionale presso il Circo Massimo. Un grande sit-in cotro le politiche governative. In quest’ottica sono pochi gli alleati di Renzi. Il più impronosticabile fra tutti è lo stesso Silvio Berlusconi che, tuttavia, vorrebbe approfittare dell’arretramento del Nuovo Centrodestra e di Casini per farli convergere sotto il suo cappello, quello di Forza Italia (del centro destra). Renzi, al contrario, vuole capitalizzare tutto il consenso che si è creato intorno (quel famoso 40,8%) e, visto il Vietnam parlamentare che gli si sta creando attorno, preferirebbe tornare alle urne e costituire un Parlamento Renzi-centrico. Suggestioni elettorali.

renzi nessuna legge salva berlusconi nel patto del nazareno

L’ostacolo più decisivo sarà Giorgio Napolitano: sciolti Montecitorio e Palazzo Madama, si consegnerebbe il paese alla Troika. E la via della crescita andrebbe a farsi friggere, in favore dell’austerità. Ancora una volta le larghe intese avrebbero fallito: troppo mortificante per l’ottantanovenne Presidente della Repubblica. “Io non sciolgo le Camere, piuttosto mi dimetto. Alle elezioni semmai vi porterà il mio successore” avrebbe detto il residente del Colle, secondo il quotidiano Libero. I 1000 giorni vanno portati a termine, è un imperativo.

Daniele Errera

 

L'autore: Daniele Errera

Nato a Roma classe 1989. Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali con la tesi "Dal Pds al Pd: evoluzione dell'organizzazione interna". Appassionato di politica, ha ricoperto vari ruoli nel Partito Democratico e nei Giovani Democratici. E' attivo nell'associazionismo territoriale.
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