Jobs Act, la sinistra Pd rimpiange il Cav: “Berlusconi chiedeva abolizione Art 18 con più garbo”

Pubblicato il 29 Settembre 2014 alle 16:33 Autore: Andrea Turco
Corradino Mineo jobs act

Si stava meglio quando c’era Berlusconi. Si potrebbe riassumere con queste poche parole il pensiero di molti esponenti del Pd che considerano il Jobs Act renziano un mostro da abbattere. Secondo Pippo Civati, il premier “sta facendo quello che non sono riusciti a fare Berlusconi e Sacconi”. L’esponente dem, in un’intervista alla Stampa, ammette di essere rimasto stupito dalle parole del capo del governo sull’articolo 18. Non può dire che è “una battaglia della sinistra come se fosse una cosa diversa da lui. È un modo di parlare leggero e denigratorio”.

mineo minaccia tenuta maggioranza su riforma senato

Il suo collega di partito Corradino Mineo arriva addirittura a dire che il Cavaliere aveva usato metodi più “garbati” di Renzi per “chiedere l’abolizione dell’articolo 18”. “A me quest’idea che l’Italia sia stata distrutta da sinistra e sindacati mentre gli imprenditori si spaccavano la schiena non mi convince” scrive su twitter il senatore Pd. In un altro tweet, Mineo rimanda quindi a un suo post su Facebook, intitolato “Elogio della lentezza” e nel quale l’esponente Democrat sottolinea: “Ora bisogna avere calma, coltivare la prudenza. La velocità e l’ansia da prestazione hanno consumato Matteo Renzi più presto di quanto non si potesse immaginare. Ieri, a Che tempo che fa, sembrava un leader ormai con una sola ricetta: se stesso. Contro tutti. Contro il suo partito. Renzi ha però detto altre due cose. Queste, interessanti! Che intende sfoltire la giungla contrattuale esistente. Questo, per la verità, non si evince dal testo della legge delega, è una promessa aggiunta in extremis e, per ora, molto vaga. Ha poi ventilato l’ipotesi di mettere il Tfr nelle mani dei dipendenti, perchè possano spendere subito, in tasse e consumi necessari, quello che prima si accantonava”, prosegue Mineo, che quindi conclude: “Meglio di niente. In fondo è un’ammissione indiretta che non c’è un soldo, che l’Europa non farà sconti al piè veloce, che l’autunno sarà duro e l’inverno durissimo”.

L'autore: Andrea Turco

Classe 1986, dopo alcune esperienze presso le redazioni di Radio Italia, Libero Quotidiano e OmniMilano approda a Termometro Politico.. Dal gennaio 2014 collabora con il portale d'informazione Smartweek. Su Twitter è @andreaturcomi
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