Argentina: nessun pagamento effettuato, scontro con la giustizia Usa

Pubblicato il 1 Ottobre 2014 alle 14:30 Autore: Giacomo Morabito

L’Argentina rischia di essere processata per oltraggio alla Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Meridionale di New York, dopo aver respinto la sentenza riguardante il pagamento dei debiti nei confronti di due hedge fund statunitensi.

Infatti, il giudice della stessa Corte, Thomas P. Griesa, aveva stabilito due mesi fa che l’Argentina non può pagare gli interessi maturati sui titoli rinegoziati se non paga anche gli altri.

D’altra parte, il governo argentino ha provveduto a far approvare dal proprio Parlamento una nuova condizione che cambia la territorialità di quel debito, così da sostituire la banca incaricata dei pagamenti dagli Stati Uniti (Bank of New York Mellon) all’Argentina (Banco De La Nación Argentina). Inoltre, lo stesso governo ha avviato un’istanza legale presso la Corte Internazionale di Giustizia per denunciare la violazione della propria sovranità nazionale da parte della giustizia statunitense.

Argentina 2

Photo by Seretide CC BY 2.0

Quest’atteggiamento, però, potrebbe causare severe ripercussioni, come le pesanti sanzioni pecuniarie richieste dalla NML Capital e gli altri fondi al giudice Griesa: sanzionare l’Argentina con 50.000 dollari per ogni giorno di mancata conformità alla sentenza. Lo stesso giudice ha già avvertito il governo argentino che l’ipotesi del mancato pagamento del debito sarebbe una violazione della sentenza e, pertanto, non avrebbe efficacia.

Lo scorso luglio, dopo che l’Argentina non ha potuto onorare la data di scadenza del pagamento sul bond 2033 per 539 milioni di dollari, è scattato un secondo default. Il giudice Griesa aveva stabilito che l’Argentina, prima di versare gli interessi sul debito agli altri creditori, doveva dare circa 1,5 miliardi di dollari ai fondi speculativi che non avevano accettato di essere ripagati di una parte delle perdite con nuovi investimenti sul debito nel 2005 e nel 2010, secondo quanto stabilito da un accordo siglato con il governo argentino.

Il governo argentino, però, si era rifiutato di pagare e, di conseguenza, lo scorso 30 luglio il Paese è stato dichiarato come insolvente. Eppure, tecnicamente e giuridicamente, non si può parlare di fallimento del Paese ma, semmai, di parziale insolvenza e debito rinegoziato. Pertanto la rivalità fra Argentina e Stati Uniti è cresciuta e, al momento, paiono esserci tutti i margini che questa si aggravi ancora di più.

Immagine in evidenza: Beatrice MurchCC BY 2.0