Evviva Mazzarri, esonerate Mazzarri!

Pubblicato il 6 Ottobre 2014 alle 21:02 Autore: Michele Palmiero

Non c’è pace per l’Inter e il suo tecnico Walter Mazzarri.
Dopo la debacle interna contro il Cagliari di Zeman i nerazzurri subiscono un terribile 3-0 al “Franchi” contro la Fiorentina.
I gol di Babacar,Cuadrado e Tomovic fanno sprofondare Icardi e compagni al desolante decimo posto.
Le speranze e gli obiettivi di inizio stagione sembrano ormai una chimera: il rischio di vivere la nuova, ennesima stagione anonima è un incubo che affligge il popolo interista.
Elencare i difetti della squadra nerazzurra sarebbe fin troppo crudele, tuttavia c’è un fattore poco considerato che potrebbe essere utile a comprendere l’aria che tira ad Appiano Gentile.
Tale fattore riguarda l’altalenante atteggiamento di tifosi e giornalisti nei riguardi della squadra. Fin dall’inizio della stagione i giocatori, ma soprattutto Walter Mazzarri, sono costretti a mantenersi in equilibrio tra l’entusiasmo e la rabbia, la fiducia e l’abbandono.
Walter
Il caso del mister toscani, in particolare, risulta assai curioso.
Partiamo dal principio. Nella prima giornata della Serie A l’Inter si presenta a Torino contro i granata di Giampiero Ventura. Entrambe le squadre vengono da una brillante qualificazione in Europa League ed entrambe vogliono incanalare in campionato l’entusiasmo europeo.
Walter Mazzarri sceglie di non fare a meno della fidatissima difesa a 3, tuttavia schiera in campo una sola punta supportata da Kovacic ed Hernanes.
Risultato? Il solo Icardi non incide, Larrondo per il Torino sbaglia un rigore e la partita termina con un apatico 0-0.
Tifosi e giornalisti da subito non apprezzano la scelta di Mazzarri: “catenacciaro” e “non meritevole di allenare l’Inter” sono i commenti più comuni, oltre che i più soft.
Il roboante successo per 7-0 contro il Sassuolo però scaccia ogni parvenza di crisi; il pareggio strappato al Palermo e la vittoria contro l’Atalanta confermano l’entusiasmo dei tifosi: l’Inter c’è, Mazzarri ha intrapreso la retta via.
Da allenatore poco capace Walter diventa il condottiero di una squadra che gioca con due punte e tanti uomini di qualità a centrocampo: nessun obiettivo è impossibile per questa squadra.
Mazzarri
Sul più bello però qualcosa si rompe. A San Siro quel diavolo di Zeman rovina la festa dell’Inter davanti agli occhi di un incredulo Thohir. Dopo soli sette giorni Vincenzo Montella infligge un pesantissimo 3-0 e trasforma l’euforia della scorsa settimana in una crisi.
In soli 7 giorni Mazzarri torna ad essere il reale problema dell’Inter, testardo ed incapace di abbandonare le sue fallaci certezze.
Con questo articolo non si intende certamente scagionare il tecnico da qualsivoglia responsabilità, tuttavia non si può non notare come tale bipolarismo non faccia il bene dell’ambiente nerazzurro.
Come può la squadra maturare nel minor tempo possibile se ogni vittoria è vista come un trionfo e ogni sconfitta come una disfatta?
Troppo spesso siamo abituati a capovolgere quelle opinioni che poco prima apparivano come immortali certezze, e così nessuno si scandalizza se Walter Mazzarri si tramuta da santo a diavolo con la stessa facilità con cui Zamparini decide di cambiare guida tecnica.