Sentenza Uefa: inibito Tavecchio

Pubblicato il 7 Ottobre 2014 alle 19:07 Autore: Michele Palmiero

Accade in Italia. Il candidato alla poltrona di Presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio dà grande sfoggio di sé in un discorso che difficilmente riusciremo a dimenticare.
Attraverso mirabili artifici retorici ed elegantissime definizioni tra cui la mirabile “mangiabanane” l’ex Presidente della Lega Nazionale Dilettanti mostra a tutti il vero problema del calcio italiano: non l’incurabile ignoranza della classe dirigente, bensì l’elevato numero di stranieri nel nostro campionato.
Nonostante lo scandalo suscitato dalle sue parole la stragrande maggioranza dei presidenti delle società italiane non fa mancare il suo appoggio a Tavecchio, minimizzando con gran faccia tosta le varie gaffe sfoderate nelle poche settimane di campagna elettorale.
Mentre in Italia il treno del rinnovamento, guidato da Lotito e dal suo fiero scudiero, non conosceva sosta alcuna, in Europa il riferimento razzista non passava di certo inosservato.
D’altronde gli organi calcistici europei portano avanti da tempo una strenua lotta al razzismo e l’eco del caso americano di Donald Sterling (proprietario dei Los Angeles Clippers bandito a vita dall’Nba) è fin troppo forte per far finta di nulla di fronte alle forti parole di Tavecchio.
Tavecchio
Come da copione Carlo Tavecchio trionferà nell’elezione e diventerà il nuovo presidente della Figc.
La cupola del calcio si stringe attorno all’uomo che, alla tenera età di 71 anni, porterà l’aria del rinnovamento nel malato calcio italiano. La nomina di Antonio Conte come nuovo commissario tecnico della Nazionale ha il merito di spostare l’attenzione sull’ex allenatore della Juventus, ma la Uefa non vuole sorvolare.
Dopo aver ascoltato la versione dei fatti datati 25 luglio la Uefa decide così di inibire Carlo Tavecchio per 6 mesi: divieto di partecipare alle commissioni Uefa e al congresso del 2015.
La Federcalcio annuncia di accettare la sentenza, “al fine di evitare il protrarsi di un contenzioso che avrebbe visto contrapposte la Uefa e la Figc per un lungo periodo che si sarebbe potuto risolvere solo davanti al TAS”.
Tale curiosa dichiarazione non cancella il grande imbarazzo che aleggia attorno allo sport italiano: all’insegna della profonda innovazione promessa negli ultimi mesi il nostro Paese può vantare un presidente federale inibito per frasi razziste.
Per farsi perdonare però “Tavecchio si è poi impegnato con la Uefa ad attivare in Italia una speciale iniziativa in favore dell’integrazione, come del resto aveva annunciato già in occasione della presentazione del suo programma”: un corso culinario per ampliare la dieta degli stranieri?