Ue, la partita di Renzi per sforare il Vincolo di Stabilità

Pubblicato il 9 Ottobre 2014 alle 15:16 Autore: Daniele Errera

La partita si gioca a Bruxelles, non a Roma. Deve essere questo il pensiero di Matteo Renzi, in questi ultimi giorni. Manuel Valls, Angela Merkel e Wolfgang Schaeuble i prossimi ‘interlocutori’ da affrontare. Altro che Susanna Camusso e Stefano Fassina, ironizzano da dagospia.com.

Se l’ex sindaco di Firenze conferma che non voglia prendere lezioni da parte dei tedeschi, la partita si giocherà tutto sul vincolo di stabilità interna per i paesi della zona euro: quel famoso 3% del debito rispetto al Pil, tanto per intendersi. Sforarlo è l’obiettivo di Renzi. Mantenerlo così stringente, quello della Merkel. Crescita contro austerità: due diverse facce di un’unica medaglia, la politica economica dell’Unione Europea.

Valls, primo ministro francese ed esponente del Partito Socialista, è l’alleato ideale per Renzi. Entrambi possono contare su un tedesco d’eccezione, Martin Schulz, esponente dell’Spd e presidente dell’Europarlamento. E non è l’unico teutonico: anche Sigmar Gabriel, presidente dei socialdemocratici e vice cancelliere, la pensa così. L’asse Renzi fa proseliti, insomma.

renzi schulz pse

Merkel è notoriamente contraria, ma il suo esecutivo è formato parzialmente dall’Spd. Schaeuble, uomo importante della Repubblica Federale Tedesca prima e della Germania riunificata poi, si è mostrato contrario alla linea espansiva (da buon vecchio uomo della Csu-Cdu) e per questo sembra “marcare” stretto Mario Draghi che starebbe proteggendo Francia ed Italia, alunni asini della linea europea dell’austerity.

Queste le parti: i prossimi giorni saranno fondamentali. L’Europa cambierà verso o continuerà sul solco Merkel-Monti? Il doppio ruolo di Renzi (premier e presidente del Consiglio dell’Unione Europea) può avvantaggiarlo. La linea Draghi, quella della crescita e dell’espansività, pure. Ma dall’altra parte vi è rigore nel mantenere retta la linea politica ed economica. Ed infine, specialmente dall’Europa dell’est, stanno crescendo sempre più quei nazionalisti xenofobi e di matrice fascista che tanto sperano quanto combattono per uscire dall’Unione Europea.

L'autore: Daniele Errera

Nato a Roma classe 1989. Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali con la tesi "Dal Pds al Pd: evoluzione dell'organizzazione interna". Appassionato di politica, ha ricoperto vari ruoli nel Partito Democratico e nei Giovani Democratici. E' attivo nell'associazionismo territoriale.
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