Scende in campo Sergio Marini (ex Coldiretti): nasce il “Partito della gente”

Pubblicato il 10 Ottobre 2014 alle 17:47 Autore: Ilaria Porrone

Nasce il “Partito della gente” una formazione politica vicina a famiglie, lavoratori e piccole imprese, critica verso le scelte del governo Renzi. Sono queste le basi del soggetto politico fondato dall’ex presidente della Coldiretti, Sergio Marini.

Oggi si è tenuta la convention di fondazione del movimento alla Domus Pacis di Roma. Il titolo è “Verso il partito della Gente. Riprendiamoci l’Italia:” lo scopo della manifestazione sarà presentare un manifesto programmatico della nuova creatura politica. Alla kermesse hanno aderito oltre cinquanta tra movimenti e associazioni del mondo delle imprese, del volontariato e del sociale. Hanno partecipato, a titolo personale, Mario Tassone, segretario della Cdu ed esponente prima della Dc e poi dell’Udc, Gianni Fontana, presidente dell’Associazione Democrazia Cristiana e Natale Forlani, direttore generale immigrazione del Ministero del Lavoro. I promotori auspicano nella presenza di  Raffaele Bonanni, ex segretario generale della Cisl.

partito della gente

Promotore della nascita del ‘Partito della gente’ è Sergio Marini, per oltre sei anni presidente di Coldiretti, il sindacato più rappresentativo del mondo agricolo, che a novembre 2013 ha lasciato Palazzo Rospigliosi ed ha creato la Fondazione “Italia Sostenibile per Azioni”. L’obiettivo della fondazione era portare l’esperienza della Coldiretti in politica, per “realizzare un nuovo grande sogno italiano” e “riprendersi l’Italia.

Le priorità saranno: “concordare uno sforamento serio del tetto del 3%, come ha fatto la Francia, e recuperare una decina di miliardi l’anno per fare un po’ di investimenti pubblici, soprattutto in tutto ciò che può rappresentare il futuro dell’Italia: nel turismo, nella cultura, nelle manutenzioni, tutto ciò che rende l’Italia più bella e accogliente. Le imprese devono ottenere solo una cosa: semplificazione e sburocratizzazione. E sul fisco bisogna trovare un meccanismo di tassazione concordato”

Marini si dichiara critico nel confronti del Presidente del Consiglio e di quella che definisce ‘politica degli annunci’: “Il risultato degli annunci di Renzi – afferma – è esattamente l’opposto dei risultati che si spera di ottenere: la riforma del Senato, annunciata come fondamentale per diminuire i costi della politica, serve solo a togliere ai cittadini la possibilità di votare. Anche la legge elettorale, che si doveva fare velocemente, ancora non c’è e se si andasse a votare oggi non riuscirebbe a governare nessuno”. L’ex Coldiretti non risparmia critiche neanche sulla riforma del mercato del lavoro: “l’articolo 18 non è certo la priorità di questo Paese. La norma pensata così serve solo a diffondere l’incertezza anche tra chi il lavoro ce l’ha. Si tratta solo di operazioni demagogiche”. Marini non esclude alleanze future con “tutti coloro che condivideranno i nostri punti”.

Nel 2011 Sergio Marini aveva partecipato al convegno di Todi, insieme ad altre associazioni cattoliche e alla presenza del cardinal Bagnasco. La sua formazione politica guarderà l’area cattolico-centrista, e alle iniziative di ‘Italia Unica’ di Corrado Passera, con il quale non è esclusa una collaborazione futura .

 

Ilaria Porrone

L'autore: Ilaria Porrone

Classe 1987, vive a Roma. Laureata in Relazioni Internazionali presso l’Università di Roma Tre. Appassionata di storia e comunicazione politica, nel tempo libero è una volontaria della ONG Emergency. Collabora con Termometro Politico dal 2014. Su twitter è @IlariaPorrone
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