Panamá, il ritorno “virtuale” di Noriega

Pubblicato il 20 Giugno 2014 alle 14:30 Autore: Giacomo Morabito

Manuel Antonio Noriega, ex generale di Panamá e leader militare del paese durante gli anni Ottanta, è ritornato nuovamente popolare ma stavolta in maniera del tutto insolita. Infatti, il videogioco Call of Duty: Black Ops II, sviluppato da Treyarch e pubblicato da Activision nel 2012, ha permesso un ritorno alla ribalta di “cara de piña” (in italiano, “faccia d’ananas”), come era soprannominato per via del volto butterato: nella trama del videogioco appare come co-antagonista e brevemente come alleato nelle missioni ambientate a Panamá.

Insomma, un personaggio di un videogioco. Di certo, è imbarazzante questo “decorso” per un leader militare che guidò il proprio paese dal 1983 al 1989, divenendo un alleato prezioso per gli Stati Uniti.

Divenuto Comandante in Capo della Guardia Nacional nell’agosto 1983, Noriega propose un’alleanza agli Stati Uniti, considerata importante per il governo statunitense dato il ruolo del Canale di Panamá, in altre parole l’unica via marittima di collegamento fra l’oceano Pacifico e l’oceano Atlantico.

Noriega 2

Inoltre, Noriega diede un rilevante supporto alle operazioni militari degli Stati Uniti nella regione centroamericana, come in El Salvador e Nicaragua, senza però coinvolgere il proprio paese in un ruolo attivo.

Secondo Noriega, il rifiuto di trasformare Panamá come base militare in America centrale sarebbe alla base della successiva operazione “Just Cause”, destinata a destituirlo. La crisi scoppiò, quindi, nel febbraio 1988, quando la Drug Enforcement Administration (DEA) inviò un mandato di cattura internazionale per traffico di droga.

In seguito, nel dicembre 1989 scattò l’operazione militare statunitense, conclusa il 3 gennaio 1990, dopo la resa di Noriega. Nel 1992, venne processato e condannato dagli Stati Uniti a 40 anni di carcere per spaccio di droga e violazione dei diritti umani. Nel 1999, la pena fu poi ridotta a 30 anni e, nel 2007, Noriega fu estradato in Francia, dove ha scontato un’altra condanna fino al 2011, anno in cui fu estradato nel proprio paese.

Oggi Noriega si trova in un carcere di massima sicurezza e, per via del peggioramento delle condizioni di salute, ha richiesto di scontare la propria pena agli arresti domiciliari. Ma c’è chi, come l’ex generale Rubén Darío Paredes, ritiene che Noriega non possa essere perdonato per i crimini commessi, accusandolo di essere il responsabile del massacro di Albrook (1989), nel quale fu ucciso il gruppo di ufficiali in un colpo di Stato.