Stati Uniti, elezioni di metà mandato: che cambia se vincono i Repubblicani

Pubblicato il 22 Ottobre 2014 alle 07:40 Autore: Antonio Scafati
elezioni usa

Negli Stati Uniti mancano meno di due settimane alle elezioni di metà mandato. Si vota il 4 novembre per eleggere governatori, rinnovare la Camera e parte del Senato ma l’interesse generale nel paese non decolla.

Non è un fatto insolito: le elezioni di midterm generalmente fanno registrare bassi livelli di affluenza alle urne. Non c’è di mezzo la scelta del presidente e gli americani restano molto tiepidi.

Inoltre i due partiti stanno iniziando a pensare proprio alle presidenziali del 2016: chi vuole correre dovrà cominciare a farlo a partire dall’inizio del 2015, e questa è una ragione in più che sta togliendo energie alle incombenti elezioni di metà mandato.

Eppure gli effetti del voto del 4 novembre sulla politica degli Stati Uniti non sono marginali e non lo sono soprattutto stavolta, con un il presidente Obama arrivato al suo sesto anno alla Casa Bianca e due camere di colore diverso.

I Repubblicani infatti manterranno la maggioranza alla Camera e potrebbero conquistarla anche al Senato. Se così dovesse essere, cosa cambierebbe negli Stati Uniti?

Stati Uniti 2

Photo by Paul ArpsCC BY 2.0

L’agenda politica americana potrebbe subire qualche modifica ma nella sostanza, come sottolineato da Usa Today, non cambierebbe molto considerato che il destino della politica a Washington è comunque quello di restare spaccata in due tra Democratici e Repubblicani.

Negli ultimi anni, Camera e Senato non hanno brillato in quanto a laboriosità. Ingorghi, frizioni, scontri politici, regolamenti sfruttati al massimo: il risultato è stato un numero molto basso di leggi, frutto di uno stallo che difficilmente verrà superato nei prossimi due anni. Come sottolineato dalla BBC, l’attuale congresso è il meno produttivo nella storia recente degli Stati Uniti.

Se dovessero vincere la battaglia del Senato, i Repubblicani adotteranno un atteggiamento più aggressivo. Su alcune questioni è probabile che Obama dovrà scendere a compromessi con gli avversari politici; su altre ricorrerà al suo diritto di vero.

Ma avere un Congresso a maggioranza repubblicana e una Casa Bianca con un inquilino democratico potrebbe incidere anche su altre questioni.

Un Congresso controllato dai Repubblicani infatti potrà esercitare la propria influenza in molti modi e su molti campi: dalle nomine dei giudici della Corte Suprema alla scelta di numerosi funzionari statali.

Immagine in evidenza: photo by Clyde RobinsonCC BY 2.0

L'autore: Antonio Scafati

Antonio Scafati è nato a Roma nel 1984. Dopo la gavetta presso alcune testate locali è approdato alla redazione Tg di RomaUno tv, la più importante emittente televisiva privata del Lazio, dove è rimasto per due anni e mezzo. Si è occupato per anni di paesi scandinavi: ha firmato articoli su diverse testate tra cui Area, L’Occidentale, Lettera43. È autore di “Rugby per non frequentanti”, guida multimediale edita da Il Menocchio. Ha coordinato la redazione Esteri di TermometroPolitico fino al dicembre 2014. Follow @antonio_scafati
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