Crocetta durissimo contro Grillo: “E’ un caprone, al suo confronto Berlusconi è un signore

Pubblicato il 27 Ottobre 2014 alle 13:27 Autore: Alessandro De Luca
m5s beppe grillo

Beppe Grillo ritorna in piazza con nuove provocazioni shock sulla mafia. L’occasione è quella dello “Sfiduciaday”, organizzato, ieri, dagli attivisti siciliani del Movimento Cinque Stelle contro il governatore della regione, Rosario Crocetta.

LA MAFIA “DA QUOTARE IN BORSA”

Bisognerebbe quotare la mafia in borsa e se si investe si guadagnerebbe”, ha affermato il guru dei pentastellati che, comunque, aggiunge: “non dovrei dire queste cose, domani i giornali titoleranno che Grillo inneggia alla mafia”.

“La mafia aveva una sua condotta morale, e non scioglieva i bimbi nell’acido”, prima di essere “corrotta dalla finanza”, ha affermato il comico genovese, il quale ha sostenuto che questa organizzazione criminale è, ormai, formata solo da “affaristi”. “Non c’è differenza tra un uomo d’affari e un mafioso– ha continuato il leader pentastellato – fanno entrambi affari: ma il mafioso si condanna e l’uomo d’affari no”.

“Dalla Sicilia se n’è andata pure la mafia”, ha, poi, proseguito, evidenziando che “i mafiosi sono andati dove ci sono i soldi europei veri per gli appalti”, facendo rimanere sull’isola “qualche sparatoria, qualche pizzo, qualche picciotto”.

IL VOTO DI SCAMBIO

Dopo la mafia, Grillo passa al voto di scambio: ”In Sicilia siete sempre stati un bacino di voti da Andreotti a Lima, fino a 61 seggi a 0 in favore di Berlusconi. Ma vi capisco maledetti: io metterei all’asta il voto anche per 92 euro da scaricare sulle tasse. Prima eravate interessanti perché c’era lo scambio del voto con il lavoro ma ormai il lavoro non c’è più”.sfiduciaday

SFIDUCIADAY, ATTACCHI AL NAPOLITANO E A CROCETTA

Come in ogni comizio-monologo, poi, non mancano le invettive. Alcune si sono dirette al Capo dello Stato, che sarà chiamato a testimoniare nel processo sulle presunte “trattative Stato-mafia”: “Hanno impedito a Riina e Bagarella di andare vicino a Napolitano per proteggere Riina e Bagarella da lui, perché dopo un 41 bis un Napolitano bis è troppo”, ha affermato Grillo. Altre, in chiusura di comizio, sono state indirizzate al diretto interessato dello “Sfiduciaday”, il presidente della regione Crocetta: “Firmate nei banchetti per la sfiducia a questo qui e lo mandiamo via. Questo qui che non si capisce cosa sia, sotto ogni punto di vista”.

LE REAZIONI

Le pesanti provocazioni di Grillo dal palco di Palermo non hanno lasciato indifferente il presidente dell’Udc, il siciliano Giampiero D’Alia: “Le sue sono dichiarazioni deliranti che si commentano da sole”, e aggiunge: “Sta chiedendo con modo antico i voti a Cosa Nostra?”. Duro anche il vice presidente dei senatori del Partito Democratico, Claudio Martini: “Basta offendere le istituzioni, Grillo vaneggia. Mi auguro che la consapevolezza che si sta facendo avanti in molti degli eletti del M5S diventi sempre più lucida: non si può accettare che in un momento di difficoltà del paese ci sia qualcuno che pensa solo a insultare chi, in questi anni, ha garantito la tenuta del nostro Paese”.

Arriva in serata la durissima presa di posizione del presidente della regione Rosario Crocetta: “Grillo è un caprone, è pericoloso, ce l’ha con me perchè vinco le elezioni. Al suo confronto perfino Silvio Berlusconi è un signore”.

L'autore: Alessandro De Luca

Classe 1990. Laureato in Scienze politiche (indirizzo Scienze di governo e della Comunicazione Pubblica) alla Luiss Guido Carli di Roma. Giornalismo e politica, le mie passioni da sempre. Collabora con Termometro Politico da maggio 2014. Attualmente è membro di Giunta dell'Associazione Luca Coscioni.
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