Bruxelles monito all’Italia: “Necessari sforzi per riduzione debito”

Pubblicato il 11 Novembre 2014 alle 14:36 Autore: Daniele Errera

I vincoli di Bruxelles sono stretti, è noto. Debito al 60% del Pil e deficit al 3%. E l’austerità, al contrario di quel che si pensava tra 2011 e 2012, non ha aiutato. Oggi arriva una nuova, ulteriore, bacchettata da parte dell’Unione Europea.

La Commissione Europea loda gli sforzi italiani: “il ritmo delle riforme italiane sta crescendo”. Si possono notare “sforzi importanti”, ma “i progressi sono disomogenei” e lo si può provare per mezzo di una spending review incerta e nel ritardo delle privatizzazioni. La situazione macroeconomica, sostiene poi Bruxelles, non aiuta. Tutto questo risulta essere un “serio elemento di vulnerabilità” per il fine ultimo: la riduzione del debito.

Il saldo strutturale deve essere rivisto dello 0,9%. 14 miliardi, praticamente. E visto che la Legge di Stabilità è stata costituita da un grandissimo sforzo al fine di contenere la miriade di voci e di tagli alla spesa (gli ormai celeberrimi 36 miliardi), in questo momento sembra impossibile correggere di ben 14 miliardi l’importo dell’ex Finanziaria. Ma da viale XX settembre arriva un’ulteriore previsione: verranno risparmiati ben 6 miliardi di euro. Bruxelles, quindi, può stare serena.

padoan

Il Commissario agli Affari Economici e Monetari della Commissione Junker, Pierre Moscovici, tuttavia, non si sbilancia ed afferma come sia “difficile che si arrivi a una procedura di deficit eccessivo – spiega una fonte Ue – ma resta la porta aperta per una ‘Excessive Imbalance Procedure’”, un meccanismo di prevenzione di eccessivo squilibrio macroeconomico. L’Ue consiglia, quindi, un ulteriore taglio alla spesa pubblica, una lunga serie di privatizzazioni fra cui quote di Enel, Enav e Poste Italiane ed un’organica riforma del lavoro e della scuola. Insomma, riforme ‘a più non posso’, vero e proprio “tallone d’Achille italiano”, secondo Bruxelles.

 

Daniele Errera

L'autore: Daniele Errera

Nato a Roma classe 1989. Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali con la tesi "Dal Pds al Pd: evoluzione dell'organizzazione interna". Appassionato di politica, ha ricoperto vari ruoli nel Partito Democratico e nei Giovani Democratici. E' attivo nell'associazionismo territoriale.
Tutti gli articoli di Daniele Errera →