Addio a Gabriel Garcia Marquez, “Amico leader rivoluzionari”

Pubblicato il 18 Aprile 2014 alle 11:06 Autore: Giuseppe Spadaro

Addio a Gabriel Garcia Marquez: lo scrittore colombiano, autore di ‘Cent’anni di solitudine’, è morto a Città del Messico ad 87 anni. Era stato insignito del Nobel per la letteratura nel 1982.

“Uno scrittore che ha cambiato la vita dei suoi lettori” così il presidente della Colombia Juan Manuel Santos ha in un discorso ricordato Gabriel Garcia Marquez, morto ieri in Messico, annunciando tre giorni di lutto nazionale nel Paese. In un breve intervento a reti unificate, Santos ha “ringraziato” lo scrittore per aver ricordato al mondo che “la Colombia e l’America Latina non siamo, ne saremo, condannati ad altri 100 anni di solitudine e che sapremo avere una seconda opportunità”. “Per noi, i colombiani, ‘Gabo’ non ha inventato il realismo magico ma è il miglior esponente di un paese che è in sé stesso realismo magico” ha aggiunto, ricordando che le bandiere colombiane saranno a mezz’asta quale omaggio “a chi ha dato voce ai nostri silenzi e alle leggende dei nostri nonni”.

addio a gabriel garcia marquez amico dei leader rivoluzionari

“È stato un amico sincero e leale dei leader rivoluzionari” dell’America Latina: è il commento via Twitter del presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, alla morte di Gabriel Garcia Marquez. “Ha lasciato il segno della sua impronta spirituale nella nuova era della nostra America”, ha aggiunto, ricordando inoltre che “Gabo ha fatto parte della generazione fondatrice del giornalismo creativo e impegnato con il diritto del popolo alla felicità”.

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
Tutti gli articoli di Giuseppe Spadaro →