Alitalia-Etihad, trattativa stop and go

Pubblicato il 18 Aprile 2014 alle 12:02 Autore: Francesco Di Matteo
Alitalia-Etihad, accordo fatto. Agli arabi il 49% della compagnia italiana

Alitalia-Etihad, accordo saltato? La vicenda Alitalia sembra non avere fine. Dopo il chiacchierato accordo con Etihad, che si pensava mettesse fine al travaglio dell’ex compagnia di bandiera, fonti giornalistiche parlano di tavolo saltato tra la compagnia italiana e quella emiratina.

Fonti giornalistiche parlano di una lettera, inviata da Etihad al cda di Alitalia, in cui si pongono condizioni forti e dure, condizioni che non possono essere assicurate dall’ex compagnia di bandiera, e che avrebbero portato alla rottura del tavolo delle trattative. Se la notizia fosse vera, sarebbe una vera tegola per Alitalia, i suoi azionisti e i suoi dipendenti, visto che da mesi l’azienda versa in una situazione finanziaria gravissima.

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Dell’indiscrezione ciò che sembra sicuro è che sia arrivata una lettera a Fiumicino. Infatti durante il question time di ieri al ministro alle infrastrutture Maurizio Lupi, il ministro dichiara che “ci risulta che ieri sera (mercoledì, ndr) di Etihad che pone alcune condizioni alle quali gli azionisti privati dovranno dare delle risposte”.

La lettera, che ha avuto il via libera dal cda della compagnia di Abu Dhabi, è stata inviata dopo che l’emiro Mohammed Bin Zayed Al Nahyan aveva frenato la stessa, mettendo di nuovo in dubbio la reale fattività dell’operazione. Tuttavia gli esperti del settore ritengono che questa mossa sia stata del tutto strategica, per mostrare la parte forte dell’azienda asiatica che vuole dimostrare che in ogni momento può far saltare la trattativa e l’affare.

Degli impegni che Alitalia dovrebbe mantenere per portare a termine l’affare si sa ancora poco, tranne qualche indiscrezione. Tra queste c’è un netto disimpegno dello scalo di Malpensa e un piano di esubero di oltre 3.000 dipendenti. Su tali punti il ministro Lupi mostra qualche difficoltà. Al question time, il ministro ha detto che “al piano presentato al premier Renzi non c’è l’intenzione di ridimensionare lo scalo varesino”, cercando di rincuorare il preoccupato governatore della Lombardia, Roberto Maroni, che ha già dichiarato di preparare le barricate nel caso Malpensa venga notevolmente ridimensionato. Sulla questione esuberi il ministro non si esprime, dichiarando che “una volta terminato l’affare il governo analizzerà il piano industriale dell’azienda”, visto che il governo, essendo una trattativa tra aziende private, non ha competenze in merito se non a trattativa conclusa.

Intanto dopo l’ultima indiscrezione che raccontava di un tavolo saltato, tutte le parti in causa si sono chiuse in un assordante silenzio. Interpellato dai giornalisti, Lupi dice che le trattative non sono in fase di stallo né sono rotte, e ribadisce la non competenza del governo in “affari privati tra aziende”. Da Fiumicino e da Abu Dhabi, invece, non si capta nessun movimento, nessuna parola. Stessa situazione in Francia dove l’altro socio, Air France, fa sapere che non ha intenzione di rilasciare dichiarazioni in merito.

Francesco Di Matteo

 

L'autore: Francesco Di Matteo

Napoletano classe '92. Laureato in Scienze Politiche e delle relazioni internazionali alla Federico II di Napoli nel 2014, è appassionato di giornalismo e in particolare di politica, di analisi politica e di Scienza Politica, in generale. Tesserato a Libera, in passato ha ricoperto la carica di Coordinatore Regionale a livello giovanile nell'Italia dei Valori (2012). Cofondatore dell'associazione Agorà - Lavoro, Partecipazione e Libertà. Attualmente collabora anche con "Il Roma" ed è co-fondatore della testata indipendente "Libero Pensiero".
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