Ruby bis, pene ridotte in appello a Mora Fede e Minetti

Pubblicato il 14 Novembre 2014 alle 09:16 Autore: Erika Carpinella

Un ulteriore giro di vita alle condanne per gli imputati del caso Ruby bis. Dopo l’assoluzione dell’ex Premier Silvio Berlusconi, avvenuta lo scorso luglio, tocca ora all’ex impresario Lele Mora, ex impresario,al giornalista Emilio Fede e all’ex consigliera della regione Lombardia Nicole Minetti.

Nei fatti, Lele Mora dovrà scontare sei anni e un mese per una pena che comprende anche il fallimento della sua agenzia LM Management; quattro anni e dieci mesi per Emilio Fede, e tre anni a Nicole Minetti (che in origine era stata condannata a cinque anni).

Per quanto riguarda l’ormai “ex” noto agente dei vip, Lele Mora, i giudici hanno rideterminato la pena perché hanno applicato la continuazione tra i reati di induzione e favoreggiamento della prostituzione anche minorile con la condanna per bancarotta che gli era stata inflitta il 7 novembre 2011 con sentenza irrevocabile.

L’ex direttore del Tg4 Fede è stato assolto dall’accusa di induzione alla prostituzione delle ragazze maggiorenni per non aver commesso il fatto, ma gli è stata qualificata l’imputazione di favoreggiamento della prostituzione minorile di Ruby in un tentativo di induzione alla prostituzione.

 ruby bis mora fede e minetti

A Minetti infine, i giudici hanno riconosciuto le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti contestate. Ricordiamo che l’ex consigliera lombarda in primo grado era stata condannata solo per il favoreggiamento della prostituzione delle maggiorenni.

“Sono soddisfatto della sentenza. Sono emozionato, perché se fossi finito carcere di nuovo il mio fisico non avrebbe potuto reggere”, ha detto Mora dopo la lettura della sentenza. “Ho già pagato perché sono finito in carcere in isolamento per 14 mesi, trattato peggio di un terrorista. Non mi pento di quello che ho fatto: se uno si pente non è uomo”.

“Non condivido il verdetto perché non ha affrontato i temi della competenza territoriale, che per noi è a Monza e dell’incostituzionalità della norma sul favoreggiamento della prostituzione” ha dichiarato l’avvocato di Nicole Minetti, Pasquale Pantano “Argomenti che comunque verranno riproposti in Cassazione”.

Per quanto riguarda Emilio Fede, il suo avvocato nonché ex parlamentare del Pdl Maurizio Paniz ha già messo le mani avanti dicendo che farà ricorso in Cassazione. “Le sentenze vanno rispettate e la Corte d’appello ha dimostrato di essersi impegnata molto. Anche se Fede dovesse essere condannato in Cassazione, non finirà in carcere, ma data la sua età ci sarà la possibilità di chiedere i domiciliari”.

 

Erika Carpinella