Vittima degli Eventi, in Rete il tributo dei fan a Dylan Dog

Pubblicato il 16 Novembre 2014 alle 12:53 Autore: Francesca Garrisi

Indiscutibilmente, il cinema ama i fumetti, e lo dimostrano le numerosissime pellicole che questi hanno ispirato. Tuttavia, spesso i risultati raggiunti non sono all’altezza  delle intenzioni e della “passione” iniziale, e quel che resta ai fan degli eroi dei comics all’uscita dalla sala è solo un misto di delusione e fastidio. A contraddire questa regola è arrivato in questi giorni Vittima degli Eventi, mediometraggio dedicato a Dylan Dog, l’indagatore dell’incubo ideato da Tiziano Sclavi.

Vittima degli Eventi è stato scritto da Luca Vecchi (The Pills) e diretto da Claudio Di Biagio (Freaks!) ed è disponibile dal 2 novembre sul canale Youtube dei The Jackal. Il mediometraggio  è giunto al pubblico grazie a due iniziative di crowdfunding (raccolta fondi dal basso) che hanno coinvolto i fan del personaggio bonelliano. Il budget raccolto è stato di 30.000 euro, una cifra esigua, ma assai ben sfruttata, se si considera il prodotto che i due autori hanno confezionato.

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Uno dei principali punti di forza di Vittima degli Eventi è, infatti, l’estrema cura tecnica; Di Biagio caratterizza la storia giocando sulla messa a fuoco e la profondità di campo, ricorrendo spesso a inquadrature oblique che suggeriscono la dimensione oscura nascosta dietro la realtà fenomenica. La Roma lunare che incornicia la vicenda non ha nulla da invidiare alla nebulosa Londra del fumetto, e in questo senso hanno giocato un ruolo fondamentale le scenografie e la fotografia di Matteo Bruno. A tal proposito Valerio Di Benedetto, che nel mediometraggio di Vecchi e Di Biagio interpreta l’indagatore dell’incubo, ha dichiarato: «quando Dylan Dog è stato scritto c’era un’idea gotica di Londra che abbiamo cercato di ricostruire nei vicoli di Roma che, con le sue luci gialle, ben restituiscono quell’atmosfera molto suggestiva suggerita nel Bonelli. Abbiamo cercato di rendere giustizia all’essenza più che alla facciata e poi, c’è da dire che, fra i tanti speciali, Dylan ha fatto anche delle uscite fuori Londra. E’ stato anche a Firenze: quindi in Italia ci è venuto».

VITTIMA DEGLI EVENTI

Per quanto riguarda gli interpreti, una menzione particolare meritano Milena Vukotic e Alessandro Haber, a cui bastano pochi tratti per infondere personalità e spessore ai personaggi interpretati, rispettivamente l’aristocratica e mistica Madame Trelkovski e il burbero ma paterno ispettore Bloch “fresco” di pensione nel fumetto. Il Dylan Dog di Valerio Di Benedetto eccede invece in cinismo e rigidità, e appare in questo abissalmente lontano dall’indagatore dell’incubo delineato attraverso le tavole del fumetto.

Il valore aggiunto di Vittima degli Eventi è però costituito da Groucho, qui affidato a Luca Vecchi, che incarna l’assistente di Dylan Dog attraverso un efficace umorismo sopra le righe, scaturito, a differenza dell’originale, da una sfilza di sketch più che da giochi di parole e freddure.

Tuttavia, per quanto riguarda la storia, il mediometraggio di Vecchi e Di Biagio fatica a trovare una propria specificità, in quanto si preferisce puntare sulla comicità e sulla componente soprannaturale, più che sulla progressione della suspence. D’altra parte, come ha scritto Jacopo Colò su Linkiesta, «c’è un altro problema: c’è così tanto Dylan Dog dentro Vittima degli Eventi che forse c’è troppo Dylan Dog. La ricostruzione fedele delle ambientazioni è sbalorditiva. Ma il tentativo di mettere in quaranta minuti di film tutti gli elementi tipici del personaggio è di troppo».

Si tratta comunque di un prodotto valido, anche al di là del semplice valore “testimoniale”, infatti, prendendo in prestito le parole di Colò, il bilancio del mediometraggio è complessivamente positivo. «I meriti di Vittima degli Eventi sono tantissimi. Mostra cosa si può fare con un personaggio italiano amatissimo come Dylan Dog, mostra a che livello di qualità riusciamo ad arrivare (anche, purtroppo, con pochissimi soldi dietro), mostra quanto in là si può arrivare mettendoci la passione. E riesce a far felici tutti quelli che, da anni, aspettavano un bel film sul loro indagatore dell’incubo preferito».

L'autore: Francesca Garrisi

31 anni, una laurea in Scienze della Comunicazione e poi un master in comunicazione d’impresa e comunicazione pubblica. Ha collaborato con l’Osservatorio di Comunicazione Politica dell’Università del Salento, e come stagista con il settore Comunicazione Istituzionale della Regione Puglia. Ha scritto per l’mPAZiente, bimestrale d’inchiesta salentino, e a oggi collabora con Termometro Politico e il settimanale salentino Extra Magazine. Un po’ Monty Python un po’ Cuore Selvaggio, è innamorata della lingua tedesca, che ritiene ingiustamente sottovalutata e bistrattata
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