Legge Stabilità, la minoranza dem presenta emendamenti

Pubblicato il 18 Novembre 2014 alle 14:54 Autore: Francesco Di Matteo

Fermento e movimento tra l’opposizione dem, con questa che presenta forti emendamenti alla legge di Stabilità. Sotto gli occhi della minoranza del PD ci sono il bonus Irpef e quello Bebè, gli alluvionati e il mezzogiorno.

Sono 8 gli emendamenti presentati dalla minoranza democratica, e firmati da una 30ina di deputati, presentati alla stampa quest’oggi. Trai firmatari ci sono anche i big: Civati, Fassina, D’Attorre, Miotto e Cuperlo, presenti alla presentazione.

CUPERLO-FASSINA

“Vogliamo provare a correggere il segno della politica economica del governo che a nostro avviso non affronta in modo adeguato i drammatici problemi che il paese ha di fronte”  ha spiegato Fassina, secondo cui  il primo obiettivo è il “contrasto alla povertà e all’impoverimento che riguarda fasce sempre più larghe del ceto medio. Utilizziamo un indicatore di situazione economica equivalente per distribuire le risorse del bonus Irpef, i famosi 80 euro, e per distribuire le risorse del bonus bebè, che in base alla legge di stabilità del governo viene destinato anche a chi ha 90mila euro di reddito l’anno”. Parlando alla stampa lo stesso Fassina ha detto di ritenere che ci sia un’emergenza povertà e “vorremmo concentrare le risorse esistenti su chi ne ha più bisogno, tenuto conto dei figli a carico e della condizione economica della famiglia”.

Altro punto considerato dai deputati democratici è la decontribuzione del lavoro prevista dal Jobs Act. Per i firmatari degli emendamenti, infatti, i benefici che conseguono la decontribuzione dovrebbero essere spesi interamente per trasformare i contratti precari in contratti a tempo indeterminato. Un emendamento è presentato anche alla luce dei fatti del nord Italia, devastato dalle alluvioni. La proposta della minoranza dem è semplice: “Le risorse che vengono realizzate dal programma di privatizzazioni del governo devono andare per un periodo di tre anni alla messa in sicurezza del territorio”, sospendendo la legge che destina quei capitali all’abbassamento del debito pubblico.

L’attenzione dei deputati va anche a favore del Mezzogiorno, secondo i quali “lì c’è il rischio vero di desertificazione industriale”, con un’emigrazione che ha assunto dimensioni “che non conoscevamo dagli anni ’50, soprattutto di giovani qualificati”. I deputati propongono che “la quota di risorse che viene dal dimezzamento del confinanziamento all’europea deve rimanere al Sud, e va spesa anche attraverso poteri sostitutivi delle amministrazioni centrali, rispetto a quelle territoriali”.

Lungi da leggere queste proposte come un contrasto al premier e al governo. I deputati, infatti, tengono a precisare che queste proposte non sono di ostacolo o di ostruzionismo, “ma sono fatti con lo spirito di chi vuole migliorare la manovra, partendo dalla premessa che questo è il nostro governo”, come spiega Gianni Cuperlo.

L'autore: Francesco Di Matteo

Napoletano classe '92. Laureato in Scienze Politiche e delle relazioni internazionali alla Federico II di Napoli nel 2014, è appassionato di giornalismo e in particolare di politica, di analisi politica e di Scienza Politica, in generale. Tesserato a Libera, in passato ha ricoperto la carica di Coordinatore Regionale a livello giovanile nell'Italia dei Valori (2012). Cofondatore dell'associazione Agorà - Lavoro, Partecipazione e Libertà. Attualmente collabora anche con "Il Roma" ed è co-fondatore della testata indipendente "Libero Pensiero".
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