Centrodestra in crisi, dopo la sconfitta è tempo di rinnovamento

Pubblicato il 24 Novembre 2014 alle 18:27 Autore: Alessandro De Luca
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Dopo la sconfitta, è il tempo delle riflessioni. Le elezioni regionali di Calabria ed Emilia-Romagna mettono ancora in evidenza la crisi di fondo all’interno del centrodestra, senza una bussola e animato da virulenti scontri fratricidi. I partiti si leccano le ferite e ricominciano il dibattito attorno ad una parola: “rinnovamento”.

Fitto: “Rinnovamento nei contenuti”

Rinnovamento, innanzitutto, nei contenuti e nelle proposte politiche. L’ex ministro Altero Matteoli sottolinea “l’azione poco consistente e tardiva di Forza Italia sull’economia mentre le famiglie e le imprese arrancano o sono travolte dalla crisi”, mentre il vice-presidente del Senato Maurizio Gasparri ribadisce la necessità di un’opposizione “chiara, precisa, impalcabile” nei confronti di Renzi. “Bisogna riprendere una posizione coerente con la politica del centrodestra e non seminare confusione tra gli elettori” ha, poi, aggiunto il senatore azzurro, sostenendo che è stato sbagliato abbandonare le tradizionali posizioni sull’immigrazione e sulla famiglia.

 

Anche Raffaele Fitto interviene duramente nei confronti della dirigenza azzurra: “Non abbiamo il diritto di nasconderci dietro l’astensione” scrive sul suo blog l’europarlamentare pugliese, che ricorda che “dalle Europee a oggi, abbiamo perso 6 mesi. Che dovevano servire (come proposto da tanti di noi) sia per un serio rilancio sui contenuti, sia per un rinnovamento interno guidato dal coinvolgimento dei cittadini e dal superamento del metodo antistorico delle nomine e delle cooptazioni. A questo punto, mi pare il minimo azzerare tutte le nomine, per dare il via a una fase di vero rinnovamento”.

centrodestra

Giorgia Meloni e il futuro del centrodestra

Un cambio al vertice, quello chiesto da Fitto, che si accosta alle esigenze di rinnovamento della leadership, che provengono da Fratelli d’Italia. Duro l’affondo di questa mattina della presidente Giorgia Meloni, intervenuta a Coffee Break su La7: “L’esito di queste elezioni regionali è la prova che il centrodestra, così come lo abbiamo conosciuto, è finito: o si ha il coraggio di cambiare tutto, ricominciare da capo, o non si va da nessuna parte”. Un’inversione di tendenza, quella chiesta dall’ex ministro della Gioventù, che permetta di creare un’alternativa a Matteo Renzi.

Una posizione, quella di Meloni, condivisa anche dall’ex tesoriere del Pdl Maurizio Bianconi, che aveva fortemente criticato l’ “X Factor della politica”, per usare un’espressione coniata dai giornali, portata avanti da Berlusconi negli ultimi tempi.

Una nuova coalizione

Altro tipo di rinnovamento è, infine, quello che riguarda le alleanze. L’onorevole Sisto insiste sulla necessità di creare l’invicibile armada che porti avanti “difesa dei nostri valori storici potremo riprenderci quello che ci appartiene” e anche Giovanni Toti spinge per un’ampia coalizione. Per il momento, però, Forza Italia si trova ad un bivio tra popolari e populisti, che non intendono fare alcuna coalizione.

Dure, le parole di Maurizio Lupi nei confronti dell’asse Fi-Carroccio:”Non è rincorrendo Salvini che si recuperano i milioni di voti persi dal centrodestra” ha affermato l’esponente Ncd, che ricorda al Carroccio che “non è con la pancia che governi un paese”. Pur lasciando la porta aperta agli ex colleghi forzisti, Lupi ribadisce di non volersi alleare con la Lega, mettendo in discussione anche l’alleanza in Veneto.

L'autore: Alessandro De Luca

Classe 1990. Laureato in Scienze politiche (indirizzo Scienze di governo e della Comunicazione Pubblica) alla Luiss Guido Carli di Roma. Giornalismo e politica, le mie passioni da sempre. Collabora con Termometro Politico da maggio 2014. Attualmente è membro di Giunta dell'Associazione Luca Coscioni.
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