Istat: In Italia mai così tanti disoccupati. Renzi: “Da quando ci sono io 100.000 occupati in più”

Pubblicato il 28 Novembre 2014 alle 13:19 Autore: Antonio Atte

In Italia mai così tanti disoccupati dal 1977. La fotografia scattata dall’Istat al mondo del lavoro è impietosa: ad ottobre, il numero degli occupati – stabili su base annua – è calato di 55mila unità rispetto a settembre. Le persone senza lavoro sono cresciute di 286 mila nell’arco di dodici mesi. Il tasso di disoccupazione arriva dunque al 13,2%: +0,3% rispetto a settembre e +1,0% nell’arco dei dodici mesi, per un totale di 3 milioni e 410 mila disoccupati.

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L’Istat sottolinea come si tratti del massimo storico, il valore più alto sia dall’inizio delle serie mensili (gennaio 2004) sia delle trimestrali, ovvero dal 1977. Ben 37 anni fa. Secondo l’istituto di ricerca, l’aumento della disoccupazione è in larga parte dovuto al riversamento nel mercato degli inattivi, ovvero coloro che in precedenza non avevano e non cercavano un impiego e che al momento non hanno ancora trovato un posto di lavoro.

Istat: disoccupazione tra i giovani al 43,3%

I dati più preoccupanti riguardano i giovani. Gli under 25 in cerca di lavoro raggiungono quota 708 mila. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni nel mese di ottobre è dunque pari al 43,3%: l’aumento rispetto al mese precedente è dello 0,6%; +1,9% su base annua. L’Italia è ancora una volta fanalino di coda dell’Eurozona. Dei 18 Paesi dell’area Euro, l’Italia è quello che ha registrato il maggior incremento del tasso di disoccupazione. Lo rileva l’Eurostat, aggiungendo che nella media dell’Eurozona e, in generale, della Ue, la disoccupazione nel mese di ottobre si è assestata rispettivamente all’11,5% e al 10%.

Scintille tra Renzi e Brunetta

“I dati della disoccupazione ci preoccupano. Ma il dato degli occupati in realtà sta crescendo. In Italia ci sono più persone che lavorano rispetto a quando abbiamo iniziato l’esperienza di governo. Ci sono più di centomila posti di lavoro in più” così il premier Matteo Renzi commenta i dati Istat. “Gli occupati stanno aumentando, con più di centomila posti di lavoro da febbraio. Ma non basta: siccome negli anni precedenti si è perso un milione di posti di lavoro, per riuscire a recuperare c’è ancora tanto tanto lavoro da fare”, aggiunge Renzi. “Non bisogna negare l’evidenza dei problemi – sottolinea il premier – ma neanche guardare solo il bicchiere mezzo vuoto”.

Dura la replica del capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta: “Mentre al Senato il governo Renzi pone la questione di fiducia sul Jobs Act, l’Istat certifica il disastro lavoro che, dopo 9 mesi di governo, può a buon titolo chiamarsi disastro Renzi. Il numero di disoccupati, pari a 3.410.000 unità, a ottobre è aumentato del 9,2% su base annua. E il tasso di disoccupazione è pari al 13,2%, in aumento dell’1% rispetto a un anno fa. La disoccupazione giovanile è al 43,3%”. “Il presidente del Consiglio dovrebbe chiedere scusa alle famiglie e ai giovani italiani. Altro che #lasvoltabuona. Altro che ‘facciamo presto’. Altro che Jobs Act. Mai così male dal 1977, da quando esistono le serie storiche dell’Istat. E le previsioni non lasciano intravedere nulla di buono: continuerà ad andare sempre peggio, per il lavoro in Italia e per Renzi”.

L'autore: Antonio Atte

Classe '90, stabiese, vive a Roma. Laureato al DAMS con 110 e lode, si sta specializzando in Informazione, editoria e giornalismo presso l'Università degli studi Roma Tre. E' appassionato di politica, cinema, letteratura e teatro. Mail: antonio.atte@termometropolitico.it. Su Twitter è @Antonio_Atte
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