Arriva lo “spesometro”: controlli per gli acquisti superiori ai 3600 euro

Pubblicato il 22 Aprile 2014 alle 14:35 Autore: Alessandra Scolaro

Prende vita oggi lo “spesometro“, lo strumento dell’ Agenzia delle Entrate che servirà per controllare le spese realizzate nel 2013, con un costo pari o superiore ai 3600 euro. Se tali spese non saranno congrue con il tenore di vita dichiarato, il Fisco procederà con ulteriori indagini. Due le date di riferimento: oggi (22 aprile) e il 30 aprile. La prima riguarda chi liquida l’Iva ogni tre mesi, mentre il 30 aprile toccherà agli operatori finanziari attraverso i quali si effettuano i pagamenti con carte di credito e bancomat.

Gli acquisti effettuati dovranno corrispondere al reale tenore di vita dei contribuenti, e bisognerà comunicare all’Agenzia delle Entrate sia le prestazioni ricevute che quelle rese. Nel caso dei commerciati al dettaglio poi, lo spesometro scatta se le operazioni hanno un importo superiore ai 3600 euro. Per tale ragione chi acquista beni di lusso, verrà tenuto sotto controllo dal Fisco, e i commercianti che venderanno tali beni sono tenuti a comunicarlo all’Agenzia delle Entrate.

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Tutte le informazione raccolte dallo spesometro contribuiranno a dar vita ad una dettagliata banca dati, capace, ad esempio di fornire un identikit di un’azienda. Ma, nel quadro della lotta all’evasione fiscale,  sarà utile anche per controllare il reale tenore di vita dei contribuenti e quanto questo sia in accordo con il reddito dichiarato. Infatti quella attuale altro non è che una versione modificata dello spesometro varato nel 2010 e che riguardava le spese dai 25000 euro in su, soglia ritenuta troppo alta per poter offrire un quadro vicino alla realtà.

Per quanto riguarda invece le banche e gli operatori finanziari, questi avranno il dovere di presentare ogni 30 aprile i dati di ogni operazione Iva superiore a 3600 euro effettuata l’anno precedente attraverso carta di credito o bancomat. Gli operatori dovranno comunicare all’Agenzia delle Entrate il nome di chi ha effettuato l’acquisto e gli importi della transazione, oltre alla data e al nome dell’operatore che ha effettuato il pagamento elettronico. Sono esonerate le società di leasing e noleggio che compilano l’apposita dichiarazione.

Ai controlli del Fisco non sfuggono neanche le imprese agricole. Da un lato infatti anche le società agricole in regime di esonero Iva (volume dichiarato non superiore a 7000 euro) dovranno dichiarare l’elenco dei clienti e dei fornitori, e dall’altro saranno le stesse imprese oggetto di attenzioni per quanto riguarda le spese sostenute.

Alessandra Scolaro

L'autore: Alessandra Scolaro